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Mank

Regia di David Fincher vedi scheda film

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La recensione su Mank

di kubritch
2 stelle

<< Il contributo di Mankiewicz? Enorme! (...) Cominciammo a scrivere solo dopo aver parlato moltissimo, naturalmente... noi due da soli, con terribili urlate. Non troppo rabbiose però. (...) Ecco perché l'ho lasciato lavorare da solo, alla fine, perché avevamo cominciato a perdere troppo tempo in litigi. Così, dopo un accordo di massima sulla trama e sui personaggi, Mank se ne andò via con Houseman e scrisse la sua versione, mentre io restavo a Hollywood a scrivere la mia. Alla fine dei conti, naturalmente, ero io che facevo il film, che dovevo prendere le decisioni. Della versione di Mank ho usato quello che volevo, e ho tenuto, a torto o a ragione, quello che mi piaceva della mia.>> 

- Come sai, Houseman ha più volte sostenuto che la sceneggiatura, concezione e struttur incluse, era essenzialmente di Mankiewicz. 

<< E' molto buffo che lo dica, perché merita qualche riconoscimento anche lui. E' un comportamento estremamente perverso, perché era un aiuto sceneggiatore, e ha dato qualche contributo molto importante. Ma per qualche strano motivo non ha mai voluto prendersi quel merito. Gli fa più piacere dire che non l'ho scritta io.(...) Per dirla con un vecchio motto ungherese: con un amico come lui non hai bisogno di un nemico... La verità è che mi aggrappo alla convinzione patetica ed ingannevole di non avere nemici. Ma Jack è uno che ti rende piuttosto difficile praticare questa specie di credo cristiano. >> 

"Io, Orson Welles" di O. Welles e Peter Bogdanovich 

Detto ciò, penso che film del genere, retrospettivi e revisionisti, messi in cantiere da Hollywood in senso auto-giustificatorio - ne hanno fatto anche uno su Hitchcock, dipingendolo come un viscido e bavoso gerarca -  siano, al quanto scorretti. Un po' la scorrettezza di Frederic Raphael, quando pubblicò un resoconto della collaborazione con Kubrick durante la stesura della sceneggiatura di Eyes Wide Shut, contro la volontà del regista. Per quanto riguarda il film, in sé per sé, mi sembra un po' semplicistico, confuso e sentimentalistico. Il film si perde in speoloqui e battibecchi ad imitazione dei film di Howard Hawks ma senza mai raggiungere quel livello e quel significato. I personaggi sono caricaturali, fumettistici. Le immagini risultano fotograficamente artificiose senza che ciò abbia un senso estetico preciso, cioè sono immagini laccate fini a se stesse che, tutt'al più si propongono di ricreare l'atmosfera di un'epoca e di glorificare il periodo aureo di Hollywood e nulla più. Per esempio, il contrario di Black Dahlia di De Palma, dove la fotografia svolge una funzione critica. Non è solo l'omaggio ai film noir. 

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