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La fiera delle illusioni

Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La fiera delle illusioni

di claudio1959
9 stelle

Grande film noir, in salsa horror di Guillermo Del Toro, grande regista degno erede dei maestri degli anni quaranta, film obbligatorio per i cinefili puri.

locandina

La fiera delle illusioni (2021): locandina

Bradley Cooper, Rooney Mara

La fiera delle illusioni (2021): Bradley Cooper, Rooney Mara

locandina

La fiera delle illusioni (2021): locandina

Bradley Cooper

La fiera delle illusioni (2021): Bradley Cooper

La fiera delle illusioni U.S.A 2022 - LA TRAMA: Siamo negli Stati Uniti d’America alla fine degli anni trenta, sono gli anni della grande depressione e del conflitto mondiale in arrivo, un uomo senza arte né parte trova lavoro in un circo come illusionista. Trafugando un libro di istruzioni ad un altro mago mentalista, acquisisce una certa dimestichezza ed abilità, fino a riuscire ad esibirsi nei circoli delle grandi città, insieme ad una dolce fanciulla, innamorata di lui, che gli fa da assistente. Viene notato da una psicologa senza scrupoli e con lei si associa per sfruttare, le paure, le speranze e le ossessioni delle persone deboli e manipolabili, però tutto finirà nel peggiore dei modi. La recensione: con “La fiera delle illusioni” fa il suo ritorno il mondo oscuro di Guillermo Del Toro, in un film con un grande cast: Bradley Cooper,Rooney Mara, Cate Blanchett, Toni Collette, Mary Steenburgen, Richard Jenkins, questi sono i protagonisti della storia, che è un remake di un film interpretato da Tyrone Power nel 1947 ed il regista ha la finezza di far interpretare una cameo apparence a Romina Power, la figlia di Tyrone. Il film è un noir gotico , al confine con l’horror movie, tratto da un romanzo di William Lindsay Gresham, il racconto di una parabola tragica e cinica su di un uomo amorale Bradley Cooper, che per sete di soldi e potere pretende di dominare in modo fraudolento, la mente delle persone, però finira’ travolto a sua volta, perché perderà il controllo della situazione, troppa cupidigia non paga mai, il senso del limite deve essere sempre tenuto a mente. Guillermo Del Toro reduce dai grandi successi di “Il labirinto del fauno” e soprattutto del premio Oscar “La forma dell’acqua”, fa centro ancora una volta, con un grande film, una parabola sugli aspetti più nascosti dell’animo umano e le sue debolezze. Bellissima e bravissima Rooney Mara che interpreta Molly sedotta da Stanton il mago, un uomo avido, che con il potere della persuasione convince le persone, che attraverso di lui, possono comunicare con i defunti. Come accennato sopra l’incontro con una psicologa avida e manipolatrice, Cate Blanchette, con una pettinatura biondo platino come Veronica Lake lo trascinerà alla rovina ed alla perdizione. Del Toro traveste il B MOVIE, con una confezione smagliante e colorata, con scenografie stupefacenti, grazie ai produttori di Hollywood che credono in lui, visti i successi al box office. Il film è un sontuoso dramma psicologico, che scava nel buio di un anima persa, un film di atmosfera e girato in modo efficace. Parafrasando un grande film italiano del 1981 “La tragedia di un uomo ridicolo”, il protagonista verrà travolto inesorabilmente in una fine assurda, dove per troppo volere perderà tutto e sarà dannato per sempre, perderà anche l’amore sincero di Molly. Il film è popolato dai soliti personaggi freaks, che creano un’atmosfera fiabesca ed irreale. i movimenti della mdp sono magici e lucidamente sgargianti, tipici dello stile del regista messicano. “la fiera delle illusioni”, girato come negli anni quaranta, gli anni migliori del cinema americano, un film dove si avverte il senso della morte e della fine della vita, cupo, come il protagonista assoluto il Mago, che alla fine in un grandioso finale, riceverà una proposta di lavoro in un altro Circo, come BESTIA, quindi la fine, viene rappresentata come un nuovo inizio. Non un capolavoro, ma un film imperdibile, per i cultori di un cinema delizioso, sopraffino, che si abbevera alla fonte dei grandi registi del passato. Guillermo Del Toro ne è un degno erede. Voto 9.

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