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D.N.A. - Decisamente Non Adatti

Regia di Pasquale Petrolo, Claudio Gregori vedi scheda film

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Andreotti_Ciro

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La recensione su D.N.A. - Decisamente Non Adatti

di Andreotti_Ciro
5 stelle

Ezechiele e Nando sono due compagni di classe delle elementari. Il primo un ragazzo studioso e successivamente diventato docente universitario con un carattere chiuso e vittima dei soprusi di chiunque, inclusi moglie e figli. Il secondo il prepotente della scuola che una volta cresciuto è divenuto un criminale dedito alle estorsioni. A cambiare il destino di entrambi ci penserà il progetto al quale lavora Ezechiele, ovvero uno scambio cromosomico di carattere che trasformerà Nando in un uomo meno rozzo e più sofisticato ed Ezechiele in una persona risoluta e ai limiti della violenza.

 

Lillo & Greg, comici sulla breccia dagli anni anni ’80, inizialmente autori musicali e successivamente in bilico fra teatro, radio, cinema (ma diretti da altri) e conduzioni televisive, portano in sala la loro comicità aiutati in cabina di sceneggiatura da Edoardo Falcone e finalmente in solitaria alla regia per poter esaltare, per loro stessa ammissione, le doti comico istrioniche che erano state eccessivamente ingabbiate nei loro passaggi cinematografici precedenti. Vittime di regie che non riuscivano a ricavare il meglio di due talenti dove il nonsense è pura arte. Detto questo il loro primo tentativo cinematografico trae linfa vitale dal tema classico dell’esperimento scientifico che porta allo scambio d’identità, necessario per generare situazioni surreali molto care al duo romano. Affiancati da un cast di comici di livello, fra i quali appare il sodale di tante incursioni teatrali e musicali, Max Paiella, nel ruolo di un teppista, collega di Nando e capace di esprimersi solamente per gesti e mugugni, e di un’Anna Foglietta che è la reincarnazione di Virginia Raffaele, per una volta non scomodatasi per unirsi ai due colleghi Lillo e Greg, e che si divide abilmente in tre, prima nel ruolo di una moglie disattenta nei confronti del mite Ezechiele, poi di un travestito che allieta le serate solitarie di Nando, e infine di una libraia appassionata di poesia e convenevoli. La pellicola però, al netto di battute che rispecchiano l’animo yiddish del duo romano, non riesce a riprodurre se non a sprazzi le abilità dialettiche che lo ha reso celebre, a dimostrazione di quanto possa essere difficile trasporre sul grande schermo una comicità difficile da imprigionare in una sceneggiatura. Ci sono riusciti solamente in alcune occasioni Aldo, Giovanni e Giacomo, dopo molte pellicole e alcuni fallimenti. Dimenticatevi quindi i Lillo & Greg visti a teatro, al termine di spettacoli carichi d’ironia, quelli degli sketch radiofonici e televisivi o delle canzoni demenziali in stile rockabilly, in questa loro prima regia l’intravedrete solo a sprazzi nell’attesa di potersi rifare in un prossimo futuro.

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