Regia di Giorgia Farina vedi scheda film
Guida romantica a posti perduti (2020): locandina
Il film della Farina è la storia di tre disadattati. Una blogger problematica con attacchi di panico e insicurezza costante. Un presentatore tv irrecuperabilmente alcolizzato, ed una regista che crede fermamente che mettere insieme i primi due le assicuri un filmetto niente male. A salvarsi sono un cane con la sua imperturbabilità canina, e la chiesa affogata di San Vittorino. Sugli altri posti perduti stendiamo più veli pietosi, lasciandone qualcuno per le recitazioni approssimative, la storia intrecciata grezzamente, il doppiaggio orribile, il Clive Owen che fa da specchietto per le allodole e non riesce a recitare neanche da ubriaco.
Queste pellicole sono ormai il lasciapassare di chi crede di salvare la faccia con le criticità del prossimo e, anzi, immagina che più ne ammucchia più fa la bella figura di chi esalta le difficoltà che creando complicità si danno man forte e affrontano meglio il destino. Questo nelle intenzioni. In realtà Trinca e Owen si muovono pesci fuor d’acqua, lei col fidanzato tontolone, lui con la moglie che si è stufata di accudirlo, accomunati da vicende disegnate elementarmente e palesemente da sceneggiatori bislacchi, e costretti ad un road movie imbarazzante che li avrebbe visti al capolinea a metà dal primo obiettivo.
Invece se ne escono sempre per il rotto della cuffia, schivano incidenti, trovano le strade, dei soldi non ne parliamo.. alla fine anche la casetta della zia morta da tre anni che aspettava solo loro. La casetta, non la zia, coi Sex Pistols nel jukebox. Evvabbè
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