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Ludwig

Regia di Luchino Visconti vedi scheda film

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Utente rimosso (signor joshua)

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ludwig

di Utente rimosso (signor joshua)
10 stelle

Quello che veramente sconvolge di Ludwig, è che il personaggio intorno a cui ruota la vicenda viene ricostruito con tale precisione, con tale accuratezza millimetrica, con tale devozione, appassionamento, pazienza, potenza e completezza, che assume dei connotati quasi filologici con il vero re di Baviera. Il lavoro di ricostruzione che è stato fatto è talmente immenso e smisurato che riesce quasi impossibile credere che molti considerino un'opera minore di Visconti: la cura a dir poco maniacale delle immagini rende le atmosfere quasi familiari, calde ed accoglienti quando è necessario, oppure gelide tetre, i costumi e le scenografie sono degne di due Via col vento, la raffinatezza delle immagini e della colonna sonora è qualcosa di semplicemente sublime, il protagonista, Helmut Berger, regala al pubblico un'interpretazione mastodontica e viene guidato dal grande regista nei meandri più oscuri del film, di modo che, contribuisca in modo fondamentale alla caratterizzazione del protagonista. Il risultato di simile grandezza è un'opera discussa che ha sempre diviso sia la critica che il pubblico, ma che è certamente una delle meno note del regista, con quattro versioni esistenti di cui una, quella integrale, della durata di tre ore e cinquanta minuti, ma non è affatto il mattone interminabile che ci si potrebbe aspettare, perché grazie ad una regia in stato di grazia, il ritmo viene disteso e distribuito equamente per tutto il film che ne esce fuori senza (o comunque con pochi) tempi morti. Le riflessioni che vengono fatte sono estremamente disparate: la ricerca dell'impossibile utilizzata come pretesto per giustificare la propria infelicità, la voglia d'amore insaziata che corrode lo spirito degli uomini, l'avidità e l'eccesso di sfarzo e di potere che induce anche i puri di cuore a rinchiudersi nel proprio egoismo annegando tra i beni materiali, l'inseguimento della perfezione (tema molto caro a Visconti) che porta inevitabilmente alla sconfitta, e la politica che il mondo ha seguito per molti anni analizzata dal suo interno. La storia d'amore impossibile con Elisabetta non è che un mero pretesto per nascondere a se stesso il fatto che la solitudine era il suo solo modo di vivere, nonostante che quell'amore fosse onesto, puro e cristallino, l'alienazione dal resto del mondo fu portata avanti per un rifiuto nei confronti della presunta mediocrità del mondo. È inutile giraci tanto intorno, Ludwig, per quanto possa essere stato ingannato e tradito dai politici bramosi di potere che gli giravano intorno, era completamente impazzito, viveva in un mondo tutto suo che aveva creato con il passare del tempo per rifugiarsi dai soprusi che gli altri gli avevano fatto sfruttando la sua mente ingenua, e alla fine vi è annegato dentro. Questa è certamente una delle biografie più dettagliate che siano mai state realizzate, inferiore al precedente Morte a Venezia per il livello delle emozioni, ma comunque di portata straordinaria.

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