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Calibro 9

Regia di Toni D'Angelo vedi scheda film

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La recensione su Calibro 9

di mm40
6 stelle

Cento milioni di euro spariscono nel nulla: la 'ndrangheta, che amministrava quella somma, si scaglia su Fernando Piazza, avvocato del suo prestanome titolare del conto svuotato. Figlio di un noto criminale, Piazza in realtà ha sempre rinnegato il padre e non ha nulla a che fare con il fatto; dimostrarlo ai suo aguzzini però sarà impossibile, percui tanto vale scappare o combatterli con l'aiuto di qualcuno.

 

Due considerazioni innanzitutto: Toni D'Angelo è ormai, per chi non se ne fosse ancora accorto, una certezza e non solo per il cinema di genere (o ciò che nel 2020 dovrebbe rappresentarlo); e in secondo luogo: realizzare un sequel a quasi mezzo secolo di distanza dal primo film – ambientandolo a sua volta nel presente e quindi mantenendo la linea temporale su un piano logico – è un'impresa titanica, ma non impossibile. Milano Calibro 9, diretto da Fernando Di Leo nel 1972, è una delle punte di diamante del poliziottesco o poliziesco all'italiana che dir si voglia; Calibro 9, 48 anni dopo, sposta l'azione in giro per il mondo (pur essendo principalmente ambientato comunque a Milano) e rappresenta un buonissimo esempio di action/poliziesco anche per il 2020, diretto con notevole cura e dispendio di mezzi oggettivamente altrettanto significativo. Ma il tratto d'unione tra le due pellicole, e questa è la trovata in assoluto più rimarchevole, è Barbara Bouchet che compare sempre nel medesimo personaggio, qui – si capisce – ragionevolmente invecchiato. In realtà anche Mario Adorf a rigor di logica sarebbe potuto essere della partita: fresco 90enne (classe 1930), l'attore di origine svizzera è ancora in attività quando viene girato Calibro 9, ma il suo ruolo (Rocco Musco) viene affidato a Michele Placido. Visto che si parla del cast, rilevanti anche le presenze di Alessio Boni, Marco Bocci e Kseniya Rappoport; linea di continuità parimenti per la colonna sonora di Vincenzo Adelini ed Emanuele Frusi che ripesca e attualizza Preludio, il tema di Milano Calibro 9 composto da Bacalov e dalla band progressive Osanna – una delle vette della storia delle colonne sonore cinematografiche, tra l'altro. Il ritmo è sempre alto e D'Angelo mantiene la tensione salda, potendo contare su attori in parte e su una scrittura 'di genere' più che efficace; sul copione ci sono le firme del regista, di Luca Poldelmengo e di Gianluca Curti (autore dell'idea di base), con la collaborazione di Marco Martani. Per essere un lavoro che nasce con pretese di semplice intrattenimento, vale a dire senza particolari morali o discorsi a margine, questo è un film assolutamente godibile e che rispetta le attese. 6/10.

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