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La dea Fortuna

Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film

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La recensione su La dea Fortuna

di mimmus
6 stelle

Orpelli barocchi e scrittura talvolta dozzinale a parte, La Dea Fortuna è un film riuscito che racconta di noi stessi, di crisi e di opportunità per rinascere.

Esce a Natale ma c’è ben poco di natalizio ne La Dea Fortuna, tredicesimo lungometraggio di Ferzan Ozpetek. Si ride solo a denti stretti perché la crisi di coppia che vivono Arturo e Alessandro (Stefano Accorsi e Edoardo Leo) è conclamata e sembra non trovare soluzioni. Il regista turco serve la ‘mina vagante’ nel ruolo di Annamaria Muscarà (Jasmine Trinca), amica speciale di Alessandro che affida i due figli alla coppia durante una degenza complessa in ospedale.

 

La convivenza con i due bambini e una serie di scoperte accendono le personalità dei due protagonisti. Così l’arroganza petulante di Arturo ‘Accorsi’ si scontra con l’atteggiamento strafottente di Alessandro ‘Leo’, e i due attori brillano in quest’incontro/scontro di coppia. Accorsi forse è quello che sorprende di piu con un ruolo decisamente sopra le righe: lo sentiamo gridare e temiamo nell’ennesimo personaggio mucciniano devastante: confeziona invece un ruolo eclettico ma ordinato che sconfina persino nella commozione (che bravo lui e che bravo Ozpetek a tirare fuori il meglio!).

 

A convincere meno, purtroppo, è quel che ruota attorno al resto del film, a cominciare da quel cerchio magico ozpetekiano di facce depresse e forzosamente ironiche a cui il regista turco proprio non intende rinunciare: non meritava forse miglior sorte il povero Filippo Nigro? Ancora meno convincente è la necessità di un personaggio cattivo, rappresentante le forze del passato e della reazione: perché, mi domando, banalizzare in questo modo la complessità delle relazioni sociali e familiari, tagliando così le gambe a una bella storia?

 

Orpelli barocchi e scrittura dozzinale a parte, La Dea Fortuna è un film riuscito che racconta di noi stessi, di crisi e di opportunità per rinascere.

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