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1917

Regia di Sam Mendes vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su 1917

di axe
8 stelle

Anno 1917, quarto anno dall'inizio della Prima Guerra Mondiale. Da qualche parte sul Fronte Occidentale, le truppe tedesche sembrano in rotta, ed il colonnello britannico Mackenzie vorrebbe approfittarne per lanciare un attacco in grado di decidere una volta per tutte le sorti del conflitto. Gli alti ufficiali in posizioni più arretrate apprendono che si tratta di una trappola per attirare gli inglesi allo scoperto; essendo interrotte le comunicazioni, due caporali, Blake e Schofield, sono inviati presso il colonnello per recare l'ordine di non attaccare. Tom Blake, avendo un fratello ufficiale in prima linea, è ben più motivato di Schofield, ma è quest'ultimo a dover portare a termine la pericolosa missione. Il regista Sam Mendes non perde mai di vista i due protagonisti. Pertanto, lo spettatore vede con i loro occhi ed è partecipe degli orrori della guerra. I due attraversano terre sconvolte dai combattimenti, rappresentate come immensi cimiteri di materiale bellico in disuso, distese di macerie, desertificate e prive di vegetazione, anche distrutta intenzionalmente, cosparse di cadaveri. Il nemico appare occasionalmente, ma la sua presenza è sempre palpabile. In un momento la si avverte grazie ad una trappola lasciata nelle fortificazioni abbandonate, in un altro per l'apparire di velivoli, in un altro ancora per i colpi di arma da fuoco sparati dai cecchini. Schofield entra in contatto con altri militari britannici - baldanzose reclute con le quali sente di aver poco in comune - ed anche con una civile francese, superstite in un'area ormai spopolata, sacrificata alle necessità militari, insieme alla quale vive un barlume di normalità. Infine, riesce fortunosamente nella sua missione, riuscendo a sconfiggere il più implacabile dei nemici, il militarismo fine a sè stesso, del quale, gli era stato detto, il colonnello inglese è permeato. L'ufficiale vorrebbe sferrare l'attacco, ignorando il messaggio di Schofield, ma il giovane caporale, facendo presente con autorità che si tratta di ordini di un generale riesce a farsi ascoltare. Ispirato dai racconti di guerra del nonno, il regista restituisce un'immagine molto verosimile del conflitto mondiale, una guerra "totale", come mai la si era vista prima, combattuta mediante l'uso di ogni ritrovato tecnologico. Vediamo abbondanza di veicoli a motore, un carro armato, aereoplani. Non è possibile alcun gesto cavalleresco tra avversari. Come dice il colonnello Mackenzie, vince chi sopravvive. E la sopravvivenza dell'uno coincide con la morte dell'altro; ogni esitazione rappresenta un pericolo potenzialmente mortale. Non c'è, pertanto, alcuna speranza di salvezza per idealisti quali Tom Blake. William, invece, riesce, poichè diventa più attento e determinato man mano che avanza, pur non perdendo mai la sua umanità; contestualmente, il personaggio matura, crescendo in consapevolezza del dramma in corso e dandone conto allo spettatore. Ho molto apprezzato la rappresentazione visiva del conflitto e delle sue conseguenze. Le enormi distruzioni, le immense opere umane di fortificazione abbandonate, i colori spenti anche durante le sequenze degli incendi, un assalto quasi all'arma bianca contro un nemico invisibile - quando non "inesistente", perchè il film non dà alcuna spiegazione dei motivi del conflitto, ne' effettua valutazioni idelogiche - l'ospedale da campo dall'aspetto ed i colori di una macelleria, danno conto della portata della tragedia molto più delle rare sequenze di combattimento ed azione in genere. Buono il livello della recitazione; Schofield è interpretato da George MacKay, Blake - troppo altruista ed idealisa per sopravvivere - da Dean Charles Chapman. Il ritmo del film non è particolarmente sostenuto; sono, però, le sequenze statiche, che ho apprezzato di più. Inoltre, la tensione è sempre al massimo. Le insidie, materiali e morali, che ostacolano i personaggi rendono incerto l'esito. La trama mostra elementi in comune con Apocalypse Now nelle premesse e in parte nello sviluppo. Ricorre, infatti, il tema del viaggio attraverso una terra devastata dal conflitto con lo scopo di raggiungere un lontano avamposto nel quale l'accoglienza sarà incerta. Quest'opera rende con estremo realismo il dramma della Prima Guerra Mondiale, un immenso vortice di distruzione che non si concluse grazie battaglie campali, ma a causa dell'"esaurimento" di alcuni tra i contendenti.

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