Regia di Mark Robson vedi scheda film
Una ragazza è costretta a lasciare il collegio per cercare sua sorella, che l’ha allevata e che da mesi non dà più notizie di sé. Saltano fuori un marito, uno psichiatra, un poeta disilluso; poi un detective incaricato delle ricerche viene assassinato; poi si scopre che la donna faceva parte di una setta satanica, i cui adepti vogliono ora ucciderla per punire la sua defezione. All’inizio si crea un bel clima di suspense grazie all’accumulo di dettagli inquietanti, ma la vicenda procede in modo a dir poco confuso (anche per colpa della censura, spiega il Mereghetti) e i dialoghi tendono al delirante: a mano a mano che i misteri vengono svelati, perdono inesorabilmente di interesse. Merita di essere ricordato soprattutto perché è il film d’esordio di Kim Hunter.
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