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Baci rubati

Regia di François Truffaut vedi scheda film

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La recensione su Baci rubati

di steno79
8 stelle

Terzo film del ciclo Antoine Doinel, "Baci rubati" è quanto di più vicino Truffaut abbia fatto al genere commedia. Truffaut è stato principalmente un maestro del melodramma cinematografico disperato e fiammeggiante, fin dal suo esordio con "I 400 colpi" e poi in molti film della maturità, mentre ha esplorato più raramente il territorio della commedia, anche se "Baci rubati" dimostra che la propensione per opere più leggere l'avrebbe comunque avuta. Il film è una ricognizione su un Antoine che si affaccia alla vita adulta dopo essersi arruolato con poco frutto nell'esercito, sperimenta lavori improbabili come il detective privato per conto di un'agenzia alquanto pittoresca, frequenta ad intermittenza la sua amata Christine ma subisce il fascino maturo della moglie del proprietario di un negozio di calzature di lusso presso cui si trova a lavorare per fare un'indagine; Antoine rimane anche qui una sorta di irregolare che non riesce a scendere a patti col mondo borghese presso cui cerca di inserirsi, anche se nel finale fa progetti di matrimonio. Il film è condotto con una leggerezza che si potrebbe definire "mozartiana" e non spreca un'inquadratura su una durata di 90 minuti che risultano sapientemente amministrati: ogni scena fa progredire l'intreccio e il rischio della noia è sempre aggirato con intelligenza. Girato nel periodo immediatamente precedente al Maggio '68, è una commedia non priva di notazioni malinconiche e amarognole, di prezioso valore sociologico per quanto scelga di tenere fuori la politica e la turbolenza del periodo, che uscì sugli schermi francesi nel Settembre dello stesso anno rivelandosi un grande successo commerciale. Jean-Pierre Leaud asseconda bene Truffaut su un registro più leggero, rivelandosi un attore di ottime potenzialità nell'esprimere l'immaturità di Antoine e un suo carattere svagato e sognatore che resiste alle prove della vita adulta; fra gli altri spicca soprattutto una Delphine Seyrig giustamente seducente e irresistibile nel ruolo della signora Tabard e una fresca Claude Jade come Christine, di cui Truffaut si innamorò realmente durante le riprese. E lo sfondo di Parigi è sfruttato come meglio non si potrebbe in diverse sequenze girate in esterni.

voto 8/10

Jean-Pierre Léaud, Claude Jade

Baci rubati (1968): Jean-Pierre Léaud, Claude Jade

  

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