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The Appearance

Regia di Kurt Knight vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Appearance

di undying
7 stelle

Horror in costume, a tema stregonesco, girato quasi interamente in interni, tra le "maledette" pareti di un'abbazia medievale, all'interno della quale non c'è presenza di Dio ma solo del Diavolo. Diavolo, però, che indossa le vesti di giudice ed esecutore, in favore degli indifesi e dei più deboli.

 

locandina

The Appearance (2018): locandina

 

Medievo, Cornovaglia (Inghilterra).

"Ti scrivo in fretta, e in segreto. Un fratello dell'abbazia di Hedgerow è morto. C'è immediatamente bisogno di un inquisitore. Che Dio benedica il tuo viaggio con velocità e sicurezza. Il nostro abate è convinto che la morte sia stata causata da stregoneria. Ha intenzione di eseguire pubblica esecuzione a morte della donna accusata, senza l'approvazione dell'Inquisizione. Desidero solo che sia fatta la volontà di Dio. Cordiali saluti, fratello Felix."

Dopo avere ricevuto l'invito, tramite missiva, l'inquisitore Mateho (Jake Stormoen) affronta un lungo viaggio per raggiungere l'abbazia. Qui trova la giovane Isabel (Baylee Self) segregata in stato penoso, accusata non solo del delitto del monaco Francisco, ma di una lunga serie di calamità che ha indotto la popolazione a volere fortemente la morte della ragazza. Convinto che all'interno del sacro luogo sia forte un pregiudizio ingiustificato nei confronti della detenuta, Mateho cerca di prenderne la difesa, attribuendo i vari incidenti (cibo avariato e la seguente morte di un altro monaco, Teton) a cause naturali. Sotto insistente pressione dell'abate Scipio (Michael Flynn), l'inquisitore si decide ad eseguire il rituale test di verifica: Isabel viene rinchiusa in una tinozza d'acqua, per sopravvivere deve poter respirare alzando la testa verso la chiusura superiore a forma di croce. In questa circostanza la fanciulla perde la vita, gettando nella disperazione Mateho. La morte di Isabel è pero solo l'inizio di una serie di inspiegabili manifestazioni che coinvolgono gli ospiti dell'abbazia, perduti negli inestricabili sotterranei della struttura: allucinazioni uditive e visive, e il ritorno in vita di Isabel.

 

Jake Stormoen

The Appearance (2018): Jake Stormoen

 

Dopo il zombie-movie We all fall down (2016), il regista (anche sceneggiatore) Kurt Knight cambia registro, pur restando sempre nell'horror. Ispirato dal tema della stregoneria, sceglie di puntare lo sguardo nel triste periodo medioevale, avendo l'intuizione di proporre nel ruolo principale un inquisitore iconoclasta, ovvero orientato a salvare dalla pena di morte (ovviamente eseguita sul rogo) quella che "appare" (da cui il titolo) una virginale adolescente innocua. Oscillando con lucida analisi tra aperta critica all'ottusità religiosa e più popolare tentativo d'evasione, Knight sembra poi cadere nel dubbio gusto di giustificare la presenza di un'affiliata al satanismo, per poi fare di nuovo retromarcia in un finale al limite del blasfemo, con chiaro j'accuse alla perversione sessuale, nata in seno all'astinenza monacale e all'androginia tipica del fanatismo pseudo religioso. Molto ben realizzato per la precisa ricostruzione scenografica, resa particolarmente angosciante dalla flebile luce di torce a olio che illuminano debolmente gli infiniti cunicoli sotterranei dell'abbazia, The appearence figura come ulteriore titolo sulla stregoneria, meritevole di essere visto e ricordato. Il clima tipicamente frustrante di alcuni horror rumorosi e fracassoni è qui accantonato in favore di una graduale e romantica ascesa della realtà paranormale, rappresentata da sussurri, ombre, silenzi e sequenze virate in "nero", animate soltanto dalle semoventi e fioche fiamme delle torce.

 

The-Appearance-film

 

Grazie anche al cast di tutto rispetto (inquietante per la conformazione di un volto atipico la giovane Baylee Self), costretto ad agire in un contesto di morbida e calda atmosfera cromatica (con un'ottima fotografia tendente al giallo e all'arancione) e ad una pacata e avvolgente colonna sonora, Knight riesce a sprofondare gradualmente lo spettatore in un incubo claustrofobico, animato dal (giusto) senso di vendetta. Lo stesso anno il regista dirige alcuni episodi del serial televisivo The Outpost, lasciandoci così presagire una carriera, in divenire, di tutto rispetto.

 

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