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Stasera ho vinto anch'io

Regia di Robert Wise vedi scheda film

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La recensione su Stasera ho vinto anch'io

di luisasalvi
9 stelle

Film teso, efficace contro l'ambiente della boxe; il regista ne farà una sorprendente ritrattazione in "Lassù qualcuno mi ama"

Un pugile è talmente mediocre e ormai in declino che il suo manager, dopo aver ricevuto denaro da dargli per convincerlo a perdere, lo tiene per se e non gliene parla neppure, convinto che lui perda comunque. Solo prima dell'ultima ripresa, quando capisce che lui ce la può fare, glielo dice, ma ormai inutilmente: vince per KO e il boss che aveva pagato per farlo perdere gli sfracella la mano: lui ha vinto, ma stasera ha vinto anche la moglie che così ottiene che lui smetta. Lui e la moglie sono due "buoni" finiti per sbaglio in un ambiente orribile, e tutto sommato ne escono bene. Un ottimo film, abilmente teso, attento all'ambiente, alle reazioni del pubblico violento e feroce, ma anche al dolente girovagare notturno della moglie innamorata e preoccupata. Un quadro tutto negativo dell'ambiente della boxe, e compassionevole per i boxeur che rischiano la vita per quattro soldi, rasserenante solo per chi riesce ad uscirne, come da una droga fatale. Ne sarà un sorprendente capovolgimento il successivo Lassù qualcuno mi ama.

Le schede del Centro S. Fedele riportano un lungo brano farneticante di Agel, che riesce a vedere "la portata religiosa" del film perché uno dei boxeur si porta appresso una bibbia e scommette anche sul paradiso, ma soprattutto perché la sofferenza del protagonista prima di riprendersi e vincere "evoca un altro Luogo di agonia"! E ci ricama sopra con enfasi: un altro modo per travisare un film, che è chiaramente di condanna dell'ambiente della boxe, bestiale per chi vince come per chi perde. 

(ripesco solo ora, 28/05/2015, questa recensione, con l'altra, su Lassù qualcuno mi ama, scritta circa mezzo secolo fa, perché mi pare ancora valida; è datata invece la polemica contro il giudizio di Agel, ma la lascio perché giudizi travisati per motivi ideologici continuano a imperversare, sia sui film sia, ed è molto più grave, su leggi o su referendum o su partiti o su scelte politiche)

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