Il pugile Stocker ha più sconfitte che vittorie nella sua carriera che ha ormai imboccato la parabola discendente. Il boxeur è, però, sempre alla ricerca del combattimento buono in cui primeggiare mentre il suo manager, uomo di pochi scrupoli, e alcuni banditi, suoi alleati, hanno fatto i soldi con le scommesse clandestine sulle sue sconfitte. Quando Stocker, disobbedendo agli ordini del manager, si impunta e riesce a ottenere la sospirata vittoria, verrà brutalmente pestato al punto da non poter più salire su un ring.
Note
Tra i migliori film di ambiente pugilistico, con ritmo perfetto e un ottimo senso della suspense, è girato in tempo reale, chiuso nel ring e nei settanta minuti dell'azione.
Scorrono i titoli di testa sopra le gambe dei pugili che saltellano sul ring, la vista dei loro volti ci viene risparmiata, meglio così perché sarebbero sicuramente pesti e vedere il sangue, anche se in uno splendido bianco e nero, fa sempre un certo effetto. Poco a poco quelle gambe rallentano i loro movimenti finché uno dei due pugili...
Grandissimo film di Robert Wise, regia e fotografia di alta qualità, in bilico tra il noir e il grottesco, da segnalare gli articolati movimenti della cinepresa. Quando il montaggio era anche nel piano sequenza… ;-)
Permettetemi la frase retorica: non ci sono più i film di una volta! Altro che “Adriana, Adriana”. ‘The set up’ (la montatura?) è uno tra i film più riusciti di Robert Wise (‘lassù qualcuno mi ama’, ‘gli invasati’, ‘west side story’, etc.) ed è anche uno dei migliori film sul pugilato. Raccontarlo è un piacere...ma prima di arrivare alla fine sarete avvisati. Scorrono i… leggi tutto
Dopo i TOP USERS (post di un mese fa) propongo ora una selezione di "normal users" per i quali penso di poter citare il medesimo dizionario:
"lavorare per la…
La visione della F.I.F.A. da vicino.
«'Sta cosa di aver deciso solo all'ultimo momento di giocare il campionato del mondo di calcio in Qatar cogliendo tutti…
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Uno dei migliori esempi della breve stagione “neorealista” di Hollywood (tra gli altri vi si cimentarono Dassin, Kazan, Hathaway), ovvero il tentativo di far convivere le logiche dello “Studio system” coi dettami della corrente italiana che - letteralmente dalle macerie - stava rivoluzionando i codici etico/estetici della settima arte, producendo un…
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Commenti (4) vedi tutti
Quando qualche outsider, nello sport, vince a sorpresa , mi viene spesso in mente il titolo di questo film.
commento di blualberto1966Scorrono i titoli di testa sopra le gambe dei pugili che saltellano sul ring, la vista dei loro volti ci viene risparmiata, meglio così perché sarebbero sicuramente pesti e vedere il sangue, anche se in uno splendido bianco e nero, fa sempre un certo effetto. Poco a poco quelle gambe rallentano i loro movimenti finché uno dei due pugili...
leggi la recensione completa di marco biFilm teso, efficace contro l'ambiente della boxe; il regista ne farà una sorprendente ritrattazione in "Lassù qualcuno mi ama"
leggi la recensione completa di luisasalviGrandissimo film di Robert Wise, regia e fotografia di alta qualità, in bilico tra il noir e il grottesco, da segnalare gli articolati movimenti della cinepresa. Quando il montaggio era anche nel piano sequenza… ;-)
commento di lucapirosca