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Rambo: Last Blood

Regia di Adrian Grunberg vedi scheda film

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La recensione su Rambo: Last Blood

di nibacco
6 stelle

Arizona. John Rambo vive in una fattoria addestrando cavalli e prendendosi cura, come un padre, di una adolescente, Gabrielle. La vita procede serena fino a quando la ragazza decide, contro la volontà dello stesso John e della zia Maria che vive con loro, di recarsi in Messico, da un’amica, la quale sa dove si trova il padre biologico.

 

Così, Gabrielle attraversa il confine con l’auto e finalmente incontra il padre, ma l’accoglienza è devastante. Delusa e angustiata, accetta dall’amica di andare in un locale per distrarsi ma qui si perdono le sue tracce…

 

Il film vuole essere una denuncia contro la violenza verso le donne. In questo caso si tratta di una banda criminale che rapisce le ragazze e le costringe alla prostituzione.

 

Violenza alla quale John Rambo risponde con altrettanta violenza: brutale, inaudita, inedita per gli spettatori che conoscono il Rambo delle edizioni precedenti.

 

Una pellicola come tante altre dove il tema principale è la vendetta. Contesti e sparatorie dove sembra di essere dentro un video gioco, che non ha niente a che vedere con i veri film di azione.

 

Forse, sarebbe ora che Sylvester Stallone mandasse in pensione il personaggio “Rambo” in modo che questo reduce del Vietnam, ferito nell’animo e nella coscienza e dalle mille vicissitudini, possa finalmente trovare un po' di pace.

 

Sempre bravo Stallone ma il suo film delude. Apprezzabili le musiche.

 

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