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Harry a pezzi

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Harry a pezzi

di luisasalvi
4 stelle

Avevo iniziato a scrivere un breve commento alla recensione di bradipo68, che ho trovato utile, anche se non ne condivido il giudizio. Le due frasi fra virgolette sono citate dalla recensione sua. Poi il mio commento è diventato troppo lungo e allora l’ho tolto e pubblicato come recensione mia.

Mi sembra che Allen abbia incominciato "a tirare le somme" fin dall'inizio; per dirla con una formula critica ormai vecchiotta (ma che non mi piaceva neppure quando era giovane) direi che è la sua cifra, non sempre riuscita. Qui ci sono troppe ripetizioni gratuite di battute o di gesti usuali, come il portarsi le mani alla testa. Le "generose dosi di umorismo pecoreccio", che non disturbano bradipo68, disturbano me, mi disturbavano già quando erano sbandierate fra grasse risate dai miei compagni più scadenti di medie e liceo o poi in treno dai naioni, ed erano già le stesse; l'ipotesi che Allen le riproponga con pretese di ironia o di autocritica non me le rende più tollerabili, anzi, l'ipocrisia intellettuale (che è un difetto frequente in Allen e resta un difetto anche se lui se ne denuncia e se ne deride) le rende più fastidiose.

Ho trovato simpatica l'idea del personaggio "sfocato", ma anche questa ripetuta troppo, e applicata per breve tempo anche a se stesso, poi gradatamente ritornato a fuoco (questo non mi pare che sia stato notato). "Simpatica"... ma credo sia normale in chi fa filmetti amatoriali casalinghi e dopo la sfocatura ci scherza sopra. Personalmente l'avevo già applicata consapevolmente, proprio poco prima che uscisse questo film, durante un viaggio in Turchia con amici, in cui io avevo l'incarico di filmare per tutti: ho sentito da lontano (dall'alto, per la precisione) che stavano deridendo (ad alta voce per farsi sentire da me) il mio impegno di cineamatore e io per vendicarmi li ho sfocati dichiarandolo a loro (e naturalmente nel filmato). Questo l'ho rivisto recentemente, ma ne ho fatto altri, in diverse occasioni, per esempio sfocando per errore mia moglie e rimettendola a fuoco subito dopo con galanti scuse per l'errore; ma quando le situazioni sono troppo simili le lascio nelle bozze e non le riporto nel filmato definitivo. E sono solo un dilettante; sono convinto che ciò capiti a chiunque faccia filmati familiari. Ma Allen vende, e visto che vendere rende vende anche ripetutamente le stesse battute; come il grande pittore che vende i suoi scarabocchi fatti per prova o per passatempo, magari sul tovagliolo di carta del ristorante.

Sovente Allen imposta tutto un film su un’idea non geniale o neppure originale; talvolta il film che ne esce è ottimo (o almeno così pare a me); per esempio Midnight in Paris, basato sul gioco, facile e vecchio, di rivivere epoche passate, con effetti sul passato di esperienze di oggi o con effetti su oggi di esperienze vissute dal protagonista nel passato “sognato”; come già Les belles de nuit, di René Clair, e tanti altri; io l’ho valutato molto, forse perché ne condivido il piacere di rivivere in compagnia di illustri personaggi del passato, scrittori e artisti; viceversa Match Point è basato su un’ideuzza forse più originale, ma a parer mio buona solo per una barzelletta: a tennis la palla che tocca la rete e poi la oltrepassa dà il punto positivo mentre se non passa il punto va all’avversario; Allen ci fa vedere che ciò non capita sempre: un gioiello buttato nel fiume ma rimasto trattenuto sembra segnare la sconfitta del protagonista che l’aveva gettato e invece ne segna la salvezza; sai che battuta! Questo è stato apprezzato di più da critica e pubblico, molto meno da me; perché? Forse perché il tennis e i gioielli mi interessano molto meno dei pittori e scrittori celebri del passato… Mighty Aphrodite (La dea dell’amore) ha avuto da me un voto migliore della media, penso per simpatia per le tragedie greche, per il commento del coro, per la mancanza di volgarità (nonostante l’argomento) e di ripetitività…

Insomma, come sostengo da sempre, la valutazione dipende da troppi fattori personali o occasionali e per capire e quindi valutare decorosamente un film bisognerebbe studiarlo a lungo e rivederlo molte, molte volte; cosa che pochi fanno, e che io non ho più tempo per fare perché da decenni mi dedico ad altro. Perciò di solito evito di scrivere recensioni. Questa volta ci sono caduto e ne chiedo scusa ai lettori…

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