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Croce e delizia

Regia di Simone Godano vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Croce e delizia

di axe
5 stelle

I Castelvecchio sono una famiglia che oggi potremmo chiamare radical-chic. Benestanti, inquieti nell'animo, passano il tempo a coltivare le loro individualità; i Petagna hanno connotati opposti, persone "terra-terra", dagli interessi semplici e dediti al duro lavoro. I due nuclei sono accomunati da un'unica volontà dei rispettivi capifamiglia, Tony e Carlo, uomini, innamorati l'uno dell'altro e decisi a contrarre unione civile. Una scelta che non trova d'accordo alcuni familiari dei due, in particolare Sandro, figlio di Carlo e Penelope, figlia di Tony. Pur detestandosi, i due giovani si accordano per tentare di mandare a monte la cerimonia; quasi riescono nell'intento, ma è veramente ciò che vogliono ? Questa commedia cerca d'intrattenere e far riflettere affrontando in modo spiritoso diverse tematiche, la prima delle quali è la difficile convivenza tra persone di diversa educazione ed estrazione sociale. L'evento dell'unione civile non è ben visto ne' dai familiari di Carlo, pescatori e titolari di pescheria, chiusi nel loro guscio di valori "tradizionali" - ma solo gli adulti, perchè i bambini non mostrano alcun pregiudizio nei confronti dell'amore del capofamiglia - ne' dai familiari di Tony, solo apparentemente liberi dalle convenzioni, poichè di un ostentato e vuoto anticonformismo fanno il loro limite maggiore. Due universi familiari, ognuno con i propri pregi e difetti, che difficilmente possono accettarsi e fondersi. C'è poi il tema dei rapporti tra padre e figlia. La tormentata Penelope matura un controverso sentimento di amore-odio verso Carlo, poichè invidiosa delle attenzioni che il padre gli dedica, una cura che lei, figlia naturale, non ha mai avuto; allo stesso tempo, essendo Carlo sempre franco e gentile nei suoi confronti, e conoscendo il carattere volubile ed egoista del padre, è in pena per lui. Questo dissidio interiore, unito alla consapevolezza di aver commesso azioni deprecabili, porta la giovane ad una crisi di nervi. Ben diverso è l'atteggiamento di Olivia, altra figlia di Tony. Vive lontano, e si disinteressa di tutto quanto succede al genitore, un distacco emotivo che le risparmia sofferenze interiori, ma le nega anche i piaceri di un ritrovato e più genuino rapporto con il padre. La descrizione di questo rapporto tormentato è l'elemento che ho trovato più riuscito. Il tema dell'amore tra i due uomini non è stato molto approfondito. Il regista ne fa raccontare sommariamente l'origine; eventuali momenti di dialogo o intimità sono strettamente funzionali alla trama, ed i conflitti sono liquidati sbrigativamente. Tra gli attori, ho apprezzato Jasmine Trinca, nel complesso ruolo di una persona nevrotica, disturbata, in costante conflitto con gli altri e con se' stessa. Alessandro Gassman interpreta un personaggio più "semplice", sincero, a volte quasi ingenuo, e pertanto portato a patire per mano altrui; non mi ha molto colpito. Fabrizio Bentivoglio è Tony, una persona che sa stare al mondo. La sua volubilità non traspare però tanto dall'interpretazione quanto dalle descrizioni altrui. Gli altri personaggi sono eccessivamente "macchiettizzati". Il film mi ha strappato qualche risata mostrando i momenti di incontro/scontro tra persone di diversa cultura e indotto alla riflessione, affrontando il tema dell'incomprensione; per il resto, mi ha lasciato indifferente, anche a causa di una conclusione prevedibile e forse eccessivamente consolatoria rispetto l'evoluzione della storia.

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