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Ritratto della giovane in fiamme

Regia di Cèline Sciamma vedi scheda film

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La recensione su Ritratto della giovane in fiamme

di SamHookey
10 stelle

Tra "Cime tempestose" e "Picnic ad Hanging Rock", la poesia panteista di Céline Sciamma

 

La pittrice, la promessa sposa, la domestica e la contessa. E il ritratto. Della giovane. In fiamme.

La pittrice viene inviata su un’isola sperduta (e nel tragitto cade pure in acqua), arriva fradicia alla casa della contessa presso la quale non riceve alcuna accoglienza, si riscalda nuda accanto al fuoco del camino. Ci sono già le fiamme, premonitrici. Il giorno dopo incontra la contessa, che le affida un compito delicato: dovrà ritrarre di nascosto una giovane donna che non vuol essere ritratta. Il dipinto servirà a provare al futuro marito la bellezza della sposa; al termine del ritratto il matrimonio, imposto dalla convenzione. Prima d’iniziare a dipingere, una figura incappucciata, una corsa sulla spiaggia, lo studio dei particolari. Un sorriso. Poi il mare, mani femminili impregnate di colore, figure scure che si stagliano su paesaggi mozzafiato, il senso romantico del sublime, lo squarcio potente di un canto (collettivo ed esoterico) che è come una pugnalata. Infine una caverna. E il fuoco. Corpi nudi, con specchi circolari al posto del pube. Non ci sono uomini in questo film: spazzati via, come il vento che soffia sulle colline. Si respira un’atmosfera molto inglese da sorelle Brontë, ma è più “Cime tempestose” che “Jane Eyre”. C’è persino il fantasma di un’immagine che ritorna, dal passato o dal futuro (chissà). C’è una domestica che deve abortire in tempi in cui l’aborto è un crimine (e i metodi escogitati per farlo di nascosto sono meno folli del divieto stesso) ed è bello osservare le donne quando sono da sole, e diventano sorelle nonostante la disparità sociale. Allora, anche il dolore più grande per una madre diventa opera d’arte, si trasfigura. È un film femminista e panteista, che ricorda “Picnic ad Hanging Rock”, “Persona”, “L’inganno”, il “Suspiria” di Guadagnino e “Il giardino segreto” della Holland. Ben venga lo sguardo femminile al cinema, che ha molto da dire e da rimproverare. Un capolavoro.

 

Adèle Haenel

Ritratto della giovane in fiamme (2019): Adèle Haenel

 

 

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