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Le nuove avventure di Charlie

Regia di Larry Leker, Paul Sabella vedi scheda film

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La recensione su Le nuove avventure di Charlie

di Haloahaloa
8 stelle

Sequel del più famoso "Charlie-anche i cani vanno in paradiso", questo seguito si presenta in maniera più ironica con un ritmo serrato, dove comunque non mancano insegnamenti importanti. Personaggi ottimi e colonna sonora eccezionale. Consigliato principalmente a chi aveva già amato il primo film.

“Le nuove avventure di Charlie” del 1996 è il seguito diretto di “Charlie anche i cani vanno in paradiso” del celebre regista Don Bluth, uscito nel 1989. Inizialmente il primo film non aveva ottenuto il risultato sperato, soprattutto a causa della concorrenza Disney, pronta a rimboccarsi le maniche e a recuperare il tempo perso negli anni precedenti durante i quali Don Bluth era riuscito a farsi un nome. Col tempo però il film ha saputo rifarsi, grazie al mercato home video e alle diverse trasmissioni tv che l’hanno reso un vero e proprio classico dell’infanzia. Pertanto non è cosi difficile capire il perché anche a distanza di tempo si sia voluto realizzare un sequel. Ovviamente come tutte le produzioni derivate dalle proprie opere, Don Bluth non ha preso parte al progetto che è stato affidato ad altri, con tutte le conseguenze del caso. Le differenze di stile infatti sono evidenti fin dai primi minuti: le atmosfere buie e drammatiche del primo film sono decisamente minori e riservate solo alle scene di grande tensione, l’ambientazione cupa e malinconica della New Orleans anni ‘30 è sostituita a favore della ridente e sgargiante San Francisco anni ’90. Anche i personaggi sono stati abbondantemente riscritti:

Charlie, in accordo col finale del primo film, non è più un criminale alla costante ricerca di un guadagno facile, ma un cane desideroso di vivere nuove emozioni, una vita spericolata che ovviamente non può trovare spazio in paradiso;

Itchy è la spalla comica del film, anche lui ha abbandonato il mondo del crimine, ma a differenza del protagonista desidera vivere una vita pacifica e tranquilla;

Carface, antagonista del primo capitolo viene spesso ridicolizzato e diventa un seguace del vero e proprio cattivo, Red.

 

La trama è abbastanza semplice, ma lo sviluppo non è assolutamente banale e privo di colpi di scena. Come già accennato prima, Charlie non si trova bene in paradiso, a detta sua è un luogo noioso, scontato e che non sa regalare nessun brivido, la sua visione delle cose è ancor più chiara dopo la prima canzone del film che regala diversi spunti interessanti, che probabilmente coglieranno soltanto i più grandi, dove il paradiso viene addirittura definito come un posto troppo “legale”. Ma la tranquillità degli angeli viene scossa dal furto del corno dell’ arcangelo Gabriele in grado di aprire ogni porta, compresa quella del paradiso ovviamente. Il furto è ad opera di Carface che trascina il corno con se sulla terra finendo però per smarrirlo. A questo punto viene offerta la possibilità agli angeli di tornare temporaneamente sulla terra per recuperare il corno e il primo ad offrirsi è proprio Charlie che non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione di rivivere le emozioni che solo la vita vera può dare. Ad esso viene affiancato Itchy, che lo segue controvoglia perché desideroso di rimanere in paradiso. Appena arrivati sulla terra le intenzioni di Charlie sono chiare: godere il più possibile della permanenza terrestre e ignorare la missione angelica. Per questo i due fanno subito tappa ad un locale dove avviene il fatale incontro con Sasha La Fleur che si esibisce come cantante, facendo perdere la testa a Charlie il quale ora è pronto a tutto pur di averla. Per prima cosa è necessario tornare a essere visibili e non dei fantasmi, questo viene reso possibile dall’antagonista Red che intende approfittarsi di Charlie per ottenere il corno, del quale il protagonista sembra essersi quasi dimenticato. Inoltre per far colpo sulla bella cagnolona è necessario prima aiutare David, un bambino di 8 anni scappato di casa per problemi familiari di cui Sasha è momentaneamente diventata l’unica responsabile. A questo punto della storia la faccenda si fa complicata e Charlie dovrà scegliere tra il portare a temine la propria missione e tra l’aiutare David e stare con Sasha.

 

Appare fin da subito che il film ha ambizioni molto diverse dal suo predecessore, malgrado vengano trattati argomenti interessanti e valori molto importanti lo scopo principale è ovviamente quello di divertire e il film ce la fa alla grande con un ritmo serrato che non da mai spazio alla noia e a tempi morti. Lo stile meno drammatico e più scanzonato rende il tutto più coinvolgente.

 

Se però è vero che l’obbiettivo finale è soprattutto quello di intrattenere, è anche vero che non mancano tematiche più serie votate a dare insegnamenti importanti. Per esempio i problemi famigliari di David: la sua è una situazione molto delicata, dopo aver perso la madre, il padre ha deciso di trovare una nuova compagna che ora aspetta un bambino. Quindi la sua fuga è tutt’altro che incomprensibile. Il film tratta quindi di una situazione molto realistica, che forse però i più piccoli potrebbero non cogliere al volo.

 

Ciò che però mi ha colpito di più, personalmente, è il percorso di crescita di Charlie e la morale che ci sta dietro: il nostro più grande nemico, a volte siamo noi stessi. Ovviamente la cosa non viene espressa in maniera tanto banale, ma riassume un po’ quella che è la mia rielaborazione personale degli eventi del film. Tutti gli ostacoli che si presentano d’innanzi ai protagonisti sono dei problemi che ha creato Charlie stesso con il suo comportamento irresponsabile, arrogante e molto egoistico. Sono le sue scelte sbagliate che generano scompiglio e che fanno male sia a lui che a chi li sta attorno, come nel caso di David che viene convinto proprio dal protagonista a tentare invano la fortuna come artista di strada ad “easy street”, nome non casuale che simboleggia le scorciatoie che si vorrebbero prendere nel corso della vita, ma che prima o poi presentano il conto. Ed è proprio quando Charlie si rende conto di ciò e si mostra per quello che è che inizia ad essere apprezzato ed amato da chi lo circonda.

 

Per quanto riguarda il comparto tecnico, il film pur essendo lontano dai livelli del predecessore per disegni e animazioni è ben realizzato, anche perché si tratta pur sempre di un prodotto destinato al grande schermo e che quindi ha un buon budget a disposizione.

 

La colonna Sonora invece è semplicemente meravigliosa, se le musiche di fondo sono molto riuscite, le parti cantate sono strepitose, estremamente orecchiabili e ispirate sia in inglese che in italiano. Un passo avanti enorme rispetto al precedente film dove i cantanti erano i doppiatori stessi mentre qui sono dei veri professionisti del settore. Anche il loro posizionamento all’interno della pellicola è ben pensato e serve a dar fiato ad una narrazione molto rapida ed entusiasmante.

 

Concludendo, non posso che dirmi stupito. Mi aspettavo un filmetto da quattro soldi buono solo a cogliere l’eredità di un prodotto già conosciuto sul mercato e invece no, abbiamo di fronte un degno sequel che saprà sicuramente divertire e appassionare chi è alla ricerca di un avvincente seguito delle avventure di Charlie. L’unica cosa che non ho apprezzato del tutto è il finale purtroppo, decisamente troppo buono anche per un film d’animazione rivolto ai bambini, ma che comunque non compromette di certo l’intera visione. Particolarmente consigliato a chi già aveva amato il primo film.

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