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L'ombra del dubbio

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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La recensione su L'ombra del dubbio

di steno79
9 stelle

Fra tutti i film da lui realizzati, L'ombra del dubbio era il preferito di Hitchcock, anche se non è certo uno dei più famosi. E' uno dei primi film dell'autore di ambientazione americana, nella cittadina provinciale di Santa Rosa, e mostra la sua perfetta integrazione nel sistema produttivo americano, dopo un difficile inizio alle prese col tirannico produttore David O Selznick per Rebecca. All'inizio sembra una commedia leggera, ma dopo l'arrivo dello zio Charlie interpretato da Cotten, diviene un thriller sempre più cupo e inquietante, un ritratto di una follia omicida per certi versi inspiegabile che anticipa di venti anni la svolta horror di Psycho. Interessante il tema del dualismo fra lo zio Charlie e la nipote Carla di Teresa Wright (in originale il nome è lo stesso), dualismo enunciato a livello iconografico con l'immagine di entrambi i personaggi sdraiati sul letto nella propria camera, ripresi in una posa praticamente identica. E' come se fossero le due facce di una stessa medaglia, quella oscura e quella luminosa, ma il regista confonde ancor di più le acque mostrandoci l'assassino come un uomo di grande fascino e un vero seduttore, riprendendo in questo il tema della "seduzione del male" che corre in molte sue opere. Deliziose le scene che ritraggono il ménage familiare, con il vicino appassionato di storie di crimine interpretato da Hume Cronyn, mentre l'ispettore di Macdonald Carey è un pò troppo monotono (volutamente?). Grande maestria nel controllo degli aspetti tecnici del film, sceneggiatura scritta in collaborazione con Thornton Wilder, progressione drammatica inarrestabile e suspense genuina. Joseph Cotten aveva recitato a questi livelli soltanto sotto la direzione di Orson Welles, e la Wright è esemplare nel dosare la crescente inquietudine del proprio personaggio. Pur non arrivando alla perfezione estetica di Vertigo o di Psycho, resta un film di grande forza drammatica che merita l'alta considerazione che l'autore gli aveva assegnato.
voto 9/10 

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