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La città gioca d'azzardo

Regia di Sergio Martino vedi scheda film

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La recensione su La città gioca d'azzardo

di mmciak
6 stelle

"La città gioca d'azzardo" diretto nel 1974
da Sergio Martino,devo dire che non mi è
dispiaciuto.

La storia si svolge a Milano e racconta
che di Luca Altieri che fa il baro professionista
e con questo vuole conquistare la città.

Al suo esordio è fortunato perché
trova la protezione di un pezzo grosso
della malavita detto "il presidente",
ma però ha tra i piedi il figlio di questi che è un tipo senza scrupoli,
perché lo perseguita a causa di una donna amata da entrambi.

La pellicola si può collocare tra i "Crime Movie"
dove Sergio Martino confeziona nel suo complesso
un prodotto che va diritto al sodo con una sceneggiatura
scritta da Ernesto Gastaldi (insieme al regista e autore
del soggetto) che è ben costruita,ma però ha qualche
ingenuità narrativa ma regge bene lo stesso.

Il regista naturalmente dal titolo,incentra
tutto sul gioco del Poker dove Luc Merenda
fa il buffone e risulta in tono nella
parte,e con tocchi di "Noir" e "Poliziesco"
ti riesce a coinvolgere a dovere.

Ma Martino è bravo a tenere sempre tesa
la tensione con primi piani da "Spaghetti Western",
ed utilizza questo per criticare il sistema
che è pieno di corruzione,anche nella polizia.

Ma chi fanno veramente la parte del leone sono
un grandissimo Enrico Maria Salerno,
nel ruolo del "Presidente" che con la
sua filosofia da bacchettate al sistema
e Corrado Pani,che fa la parte del figlio
che è una specie di Gangster's che è spietato
senza un minimo di coscienza e che non
batte un ciglio ad ammazzare qualcuno.

Nel Cast figurano anche:
la splendida Dayle Haddon-Lino Troisi-
Giovanni Javarone ("il piccione" di
"Ad Ovest di Paperino")-Salvatore Puntillo
e Carlo Alighiero.

Invece nel Cast tecnico segnalerei la
coinvolgente musica di Luciano Michelini,
che è evidente che si è ispirato alla
straordinaria colonna sonora di:
"Shaft il detective" di Isaac Hayes.

In conclusione un buon Film medio
che ti coinvolge per la vicenda
e per i personaggi che dialogano
in doppio senso qualunque cosa
fanno,ma che non convince per
qualche ingenuità narrativa
e per passaggi anche al melò
zuccheroso,e la chiusa dell'intrigo
risulta debole e il finale
somiglia a un Film di Materazzo,
ma che ti lascia un aria malinconica.

Il mio voto: 6,5.

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