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L'uomo che comprò la luna

Regia di Paolo Zucca vedi scheda film

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La recensione su L'uomo che comprò la luna

di Furetto60
6 stelle

Singolare commedia "trasognata e stralunata" Omaggio alla Sardegna e ai suoi abitanti

Una coppia di scalcinati e cinici, agenti segreti italiani, Dino e Pino, riceve una soffiata dagli Stati Uniti D'America:qualcuno in Sardegna avrebbe acquistato la luna, inconcepibile, in quanto gli USA ne hanno il "copyright" in quanto primi e unici a metterci piede. I due ingaggiano dunque Gavino Zoccheddu, che, dietro il falso nome di Kevin Pirelli e un marcato accento milanese, nasconde la propria identità sarda. Kevin dovrà scoprire chi ha comprato la Luna e perché, ma per farlo dovrà ritrovare le proprie origini e riprendersi la sua autentica personalità rimossa, ad aiutarlo in questa “full immersion” ci sarà l’enigmatico Badore. Dopo un surreale e duro addestramento, tra i tanti insegnamenti, quello divertentissimo della “murra”, gioco antichissimo praticato in Sardegna al quale Gavino viene iniziato dal suo docente di “sardità” Dopo varie peripezie e scontri con il suo roccioso maestro spirituale, affronta un grottesco esame e finalmente viene mandato nel paese fittizio di Cuccurumalu, dove svolge la sua indagine sotto mentite spoglie. Dovrà confrontarsi con le tradizioni sarde, da sempre da lui rinnegate e calarsi completamente in quella cultura ripudiata, che, però, porta inevitabilmente dentro di sé.Si chiama infatti Gavino Zoccheddu e quel paese popolato da uomini “leali, permalosi e con un latente senso di superiorità nei confronti degli altri” anche lui ce l’ha dentro. In questo percorso, che si muove sinuosamente tra il grottesco, il comico e il surreale, Kevin si riapproprierà delle sue antiche origini, e scoprirà chi ha comprato la luna. Secondo film di Zucca, commedia, insolita e originalissima, favola surreale e racconto stralunato e sarcastico, che strizza l’occhio al western, alla fantascienza e perfino un po’ alle saghe a fumetti. In quanto sardo, Zucca conosce bene la sua terra e i suoi abitanti, e si diletta a scherzare con i luoghi comuni. Kevin si trasfigura in un’altra persona, smette di tingersi i capelli di biondo, diventa prima un duro con la coppola, il fucile e una straordinaria padronanza del dialetto, nonché un asso del calcio balilla, e poi un uomo "che mantiene le promesse e capisce la differenza fra le persone e le cose", come gli ha insegnato il suo laconico mentore Badore, coscienza del film, e maestro di “sardità”. Racconto in cui il presente, si allaccia al passato, ai fasti di un'isola che fu la patria di persone illustri,come Antonio Gramsci e Eleonora D’Arborea, Fra le sue montagne e sulle sue spiagge di roccia calcarea,in un paesaggio che ha effettivamente delle analogie con quello lunare, sono vissuti grandi personaggi che hanno lottato, in nome della libertà. Questo film, già diventato un piccolo fenomeno in Sardegna,è un sincero e affettuoso omaggio a questi grandi e a questa magnifica terra

 

  

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