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Border - Creature di confine

Regia di Ali Abbasi vedi scheda film

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La recensione su Border - Creature di confine

di maghella
7 stelle

Tina è una donna brutta, molto brutta. Una bruttezza che ha invaso ogni millimetro del suo corpo come una pianta infestante. La pelle, gli occhi, i capelli, perfino la postura sono brutti, tanto che le persone che Tina avvicina abbassano lo sguardo per non dover mostrare in modo evidente il proprio ribrezzo. Tina vive in una casa isolata, con lei c'è Roland un giovane addestratore di cani da combattimento, con il quale la donna ha instaurato un rapporto di convivenza senza nessun tipo di coinvolgimento sentimentale e sessuale. Tina lavora come controllore alla dogana, dove grazie ad un fiuto eccezionale riesce ad individuare chi cerca di trasportare dalla Danimarca alla Svezia prodotti non legali. Il fiuto di Tina è realmente eccezionale, nel senso che può captare non solo odori ma anche le emozioni dei passeggeri come la paura, lo stress, l'ansia. Grazie a questa capacità ferma un insospettabile uomo che teneva nascosti nel proprio cellulare immagini pornografiche riguardanti bambini. Da qui comincia una inchiesta da parte della polizia che coinvolge anche Tina proprio per le sua qualità olfattive. La vita di Tina però prosegue senza troppi cambiamenti, se non fosse per le visite al padre affetto da una demenza senile ricoverato in una casa di cura, o alle sue passeggiate nei boschi vicino casa, queste sono gli unici momenti di vera felicità in perfetta simbiosi con natura e animali. Durante un turno di lavoro Tina ferma un uomo dall'aspetto molto simile al suo: Vore. Anche lui è molto brutto come Tina, non solo: è indisponente, mangia vermi ed è privo di organi genitali maschili. Tina è intimorita ma anche affascinata da questo strano essere; lo cerca per poterlo ospitare nel capanno vicino a casa, da questo momento in poi tra i due nasce un vero e proprio rapporto d'amore e passione. Tina si riconosce in Vore, vede in lui un fascino che non ha mai visto in sé stessa, e seguendo gli strani insegnamenti del suo nuovo amico inizia a comprendersi meglio e comincia a trovare le risposte a tutte quelle domande che si era posta nella vita. Tina scopre la sessualità che fino ad allora aveva represso pensando di essere malata e deforme; si libera nei boschi e prende coscienza della sua vera natura che Vore le ha indicato. Tina e Vore sono 2 Troll. I Troll sono esseri al confine: messi in disparte e maltrattati dagli umani, sono stati esiliati in luoghi lontani (in Filandia c'è una comunità molto numerosa-rivela Vore a Tina). Gli umani temono i Troll, li deridono, li maltrattano per questo sono costretti a vivere nascosti ai margini. Quello che Tina ancora non sa è che è in atto una vera e propria guerriglia tra le due specie, fatta di atti spregevoli e di profonda malvagità. Tina, una volta compresa la sua vera natura non può più vivere come aveva vissuto fino a quel momento, prende coraggio e fa pulizia di tutte le cose e le persone che fino ad allora l'hanno sfruttata o le hanno mentito.

Tina trova sé stessa a caro prezzo, le sofferenze e le delusioni di tanti anni le hanno formato la sua corazza che le permetterà di condurre la sua nuova esistenza al confine da tutto.

Film tratto dal racconto omonimo di John Ajvide Lindqvist, autore anche di “Lasciami entrare”, altro romanzo (e in seguito film) sulla diversità e l'emarginazione. Anche il regista Ali Abbassi aveva già affrontato queste tematiche con il precedente "Shelley", e affiancato dallo scrittore Lindqvist, scrive la sceneggiatura di “Border – creature al confine”. E' per questi motivi che si apprezza molto l'attenzione che il film pone sull'argomento, arrivandoci per gradi, facendo “annusare” allo spettatore le emozioni della protagonista, che si presenta insicura e fragilissima nelle vesti di “fenomeno da baraccone”, ma che con l'acquisizione della sicurezza di sé diventa una creatura nuova e la sua bruttezza diventa altro: forza e fascino. Questa maturazione nella conoscenza di Tina e dei personaggi che la circondano, cozza con un finale che vuole, forse troppo facilmente, dare tutte le risposte ai quesiti che la storia ha sviluppato. Sono del parere che a volte, soprattutto in certi generi di film, è meglio lasciare sospesa qualche domanda, piuttosto che semplificare una soluzione finale. Il regista è coraggioso nel mostrare la scena di sesso tra Tina e Vore, mostrando l'organo maschile/femminile eccitato di Tina pronto alla penetrazione, senza alcun tipo di censura, quasi fosse un documentario naturalistico. Lo spettatore non deve avere i dubbi sugli esseri che ci vengono mostrati, solo così si può comprendere meglio il disagio di Tina nel non aver compreso il grande mistero della sua esistenza in tutti quegli anni che hanno preceduto l'incontro con Vore; solo così si può comprendere la sua rabbia nei confronti del padre e di chi le ha mentito perfino sul suo nome originale. Questa sofferenza è però la parte umana di Tina, che però rimane lontanissima dal comprendere la rabbia di Vore, che lo rende così malvagio nei confronti degli umani. Una rabbia legata ai tanti anni di soprusi subiti dalla sua specie, costretti a vivere sempre più nascosti. Tina è così una creatura al confine tra i Troll e gli umani, sofferente per non essere riuscita ad essere una donna come aveva creduto, ma incapace di odiare la specie umana in quanto Troll. Tina troverà il suo equilibrio come essere solitario, nei boschi con gli animali, finché riceverà come un pacco dono, quello che lei stessa aveva creato qualche mese prima. Solo ora Tina troverà la sua vera essenza di creatura vivente.

 

 

 

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