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Troppa grazia

Regia di Gianni Zanasi vedi scheda film

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La recensione su Troppa grazia

di kubritch
6 stelle

Perché la Madonna?

Il film parte alla grande: dialoghi e recitazione al top. Sorpeso come quando scopri nuovi sapori che non avresti mai detto, cononoscendo il menu italiano fatto di iperealismo melodrammatico o demezialità autocompiacente e campanilistica. E' una commedia che non mente sui rapporti umani. Bene. Ci sono tutte le asprezze e le meschinerie della comunicazione tra italiani. Ok, ad un certo punto (come direbbe un narratore di basso profilo) la protagonista, una eccellente Alba Rohrwacher vede la Madonna. Sto al gioco, dopotutto stiamo sempre in Italia. "Eh, la madonna!" Ma non è una Madonna convenzionale. Trattasi di Madonna femminista. Non di quelle che fanno le belle statuine con l'aria pietosa e l'espressione estatica. Questa non transige; ti tampina e ti mena finché non ha ottenuto ciò che voleva. La presenza scenica è quella giusta e le interazioni col fantasma sono girate in modo convincente, per cui va bene. Saranno contenti anche i conciliari di questa Madonna aggiornata ai tempi che prende posizione e si fa rispettare; un po' meno i fanatici e i tradizionalisti. Un'evoluzione iconografica interessante, se non altro. E' vero che non mi riconosco nel cattolicesimo, né in alcun'altra religione tra cui anche l'ateismo, ma ciò non vuol dire che rigetto anche la visione di un dipinto di Caravaggio. I mezzi non consentono effetti speciali particolari ma il film si fa apprezzare lo stesso. La regia è solida. Tuttavia, il racconto si fa un po' prolisso e ripetitivo nella seconda parte; si avverte la mancanza di un forte collante tra i vari filoni della sceneggiatura: l'ex partner, la figlia, il padre. Perdita dell'innocenza, della meraviglia e loro recupero sono affidate alla capacità di credere. Su questo non sono affatto d'accordo. La credenza non è lo strumento indispensabile per poter godere della bellezza. Da un lato, ti tieni distante da rappresentazioni che potrebbero risultare bigotte e dall'altro, propendi per una visione idealizzata del mondo. In ciò consiste la ragione di uno squilibrio che si vede, s'intuisce.

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