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Chi ha incastrato Roger Rabbit

Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film

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La recensione su Chi ha incastrato Roger Rabbit

di Antisistema
8 stelle

Pensandoci sopra ad oltre 24 ore dalla visione, Chi ha Incastrato Roger Rabbit (1988), rappresenta  a tutti gli effetti il miglior film del regista insieme al primo Ritorno al Futuro (1985), Robert Zemeckis forse è un po' troppo esaltato da certa critica e pubblico, che negli ultimi anni sembrano avergli voltato le spalle quando invece continua a sfornare roba interessante anche se non più al livello degli anni 80' durante i quali aveva toccato l'apice a livello artistico.

Non siamo davanti al primo film in tecnica mista, dove live action e animazione sono fusi insieme come qualcuno ha detto, però sicuramente la tecnica in tale pellicola non solo é usata estensivamente per tutta la durata, ma raggiunge risultati perfetti sotto il profilo dell'integrazione tra le due componenti, mostrando forse qualche difetto quando il gorilla sbatte fuori dal locale l'investigatore Eddie Valiant (Bob Hoskins) dove si vede che l'attore è sospeso a dei cavi cancellati in post-produzione, anche se in effetti è cercare il pelo nell'uovo visto che a distanza di oltre 30 anni, il film a livello vidivo è datato poco e nulla perché Zemeckis sa come usare sapientemente gli effetti speciali, senza lasciarsi prendere la mano combinando poi disastri. 

Indubbiamente il lato visivo è la componente più importante dell'opera, rispetto alla storia in sé che è già risaputa e abbastanza intuibile sull'identità del colpevole, per via di un'anima in sospeso tra la componente più infantile-bambinesca e quella più adulta, che non sempre nel tono si uniscono in risultati soddisfacenti, perché diciamocela tutta, per quanto simpatico, Roger Rabbit è il personaggio meno interessante di tutta la pellicola ed anche quello più banale in certi frangenti, venendo spesso oscurato dai partner che duettano con lui.

 

Bob Hoskins

Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988): Bob Hoskins

 

Infarcito di omaggi estetici e narrativi ai noir anni 40', Zemeckis li fonde con una messa in scena cartonesca, la quale serve anche a prendere in giro e satirizzare alcune componenti tipiche del genere, a cominciare dal grande Bob Hoskins nei panni dell'investigatore irascibile ed alcolizzato, tanto da venir soprannominato "Jack Daniels" dai colleghi, costretto a dover investigare sul presunto tradimento della moglie della star animata Roger Rabbit perché oramai ridotto al verde, nonostante l'uomo odi i cartoni per via di un brutto avvenimento del suo passato. La figura del detective ha chiari riferimenti ad Humphrey Bogart sotto il profilo del look, anche se è apprezzabile il fatto che fisicamente non sia in forma (Harrison Ford che era prima scelta non lo vedevo bene nel ruolo), anche se ciò non ne diminuisce le capacità investigative, che dovrà usare a pieno regime per scoprire la verità sull'omicidio di Marvin Acme (Stubby Kaye), del quale il principale sospettato dal giudice Morton (Christopher Lloyd) è Roger Rabbit, perché l'uomo ucciso era l'amante della moglie.

In un mondo dove esseri umani e cartoni interagiscono in modo tangibile, riconosciamo numerosi personaggi Disney e Warner, usati anche in modo dissacrante rispetto ai loro ruoli, come l'uccellino Titty che cerca di uccidere Hoskins o l'uso della new entry Baby Herman con le sue battute a sfondo sessuale (il pisellino di un bambino di tre anni e le voglie di un cinquantenne), ma indubbiamente il miglior personaggio di tutto il film è la strepitosa Jessica Rabbit, moglie di Roger Rabbit, plasmata sulle fattezze di Rita Hayworth, super sexy nell'aspetto e all'apparenza cattiva ma solo perché la disegnano così, una femme fatale dal carisma enorme, dall'incalcolabile presenza scenica, sfaccettata, umana e vabbè ci ripetiamo, anche sexy, che tuttavia nasconde ben maggiore sensibilità di quanto non sembri. Fosse per Jessica Rabbit e la genialità della sua figura, il film meriterebbe 5 stelle spaccate, purtroppo il marito non è alla sua altezza e la pellicola proceda per accumulo di ridondanze visive splastick nel finale, che si regge grazie a Bob Hoskins e al malefico giudice interpretato ottimamente da Christopher Llyod, che gli conferisce un'aria "fumettistica" nella sua folle maschera spietata. Un pezzo di ottimo cinema d'intrattenimento a livelli eccellenti, come se ne vedono oramai ben pochi, anche se forse un po' troppo sopravvalutato da certa critica come Mereghetti e le sue 4 stelle.

 

Stubby Kaye

Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988): Stubby Kaye

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