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Si muore tutti democristiani

Regia di Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella, Davide Rossi (II) vedi scheda film

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La recensione su Si muore tutti democristiani

di mm40
4 stelle

Tre attempati videomaker amatoriali, che raccattano qualche spiccio per sopravvivere facendo matrimoni e lavoretti estemporanei, si ritrovano davanti a un’offerta spiazzante: 150mila euro per un reportage in Africa (fin qui la parte convincente) per conto di un’azienda dai traffici loschi e sotto inchiesta (e a questo punto sorgono i dubbi).

 

La questione morale, ai giorni nostri, neppure ha più senso. Fagocitata dalla crisi economica, dal precariato e dalla disoccupazione, dalla mancanza di un qualche meccanismo meritocratico che aiuti a emergere i talenti professionali. Una tesi che mai è stata così vera come nel 2017 in cui il collettivo web Il terzo segreto di satira esordisce con questo film incentrato su tali spinose tematiche; da nessuna parte così sentita, inoltre, come nel settore dello spettacolo. Il vero problema di Si muore tutti democristiani è che la storia ben presto si involve in un pasticcio di luoghi comuni faciloni, di soluzioni sbrigative e schematiche e di situazioni prevedibili al punto che fin da metà del film si può già comodamente intuire non solo la sua conclusione, ma pure esattamente quale sarà la scena finale. Un’opera prima interessante senza dubbio per gli argomenti, ma che lascia ampie perplessità quanto alla profondità di scrittura, fra scenette già viste e personaggi psicologicamente troppo grezzi. Anche la recitazione purtroppo non è al passo con le ambizioni del TSDS, i cui elementi sul set sono però affiancati anche da alcuni interpreti e caratteristi degni di nota, per lo più inseriti in piccole comparsate: da Paolo Rossi e Lucia Vasini a Cochi Ponzoni, dai volti televisivi di Robin Scheller e Andrea di Marco al ‘solito idiota’ Francesco Mandelli per finire con Lilli Gruber, Andrea Scanzi e Peter Gomez nella parte di sé stessi. Come debutto ci si può accontentare, in attesa di un’opera seconda in grado di mostrare al meglio il potenziale del TSDS. 4/10.

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