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Cell Block 99 - Nessuno può fermarmi

Regia di S. Craig Zahler vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Cell Block 99 - Nessuno può fermarmi

di axe
5 stelle

Bradley Thomas è un ex-pugile che "tocca il fondo" nel momento in cui perde l'impiego e poco dopo scopre che la moglie lo tradisce. Essendo deciso a dare una svolta alla propria vita, inizia a lavorare per un trafficante di droga e torna ad un certo livello di benessere, al quale non può più rinunziare nel momento in cui apprende che la moglie aspetta una bambina. Trovandosi a "lavorare" con personaggi sgraditi, ed essendo questi ultimi coinvolti in uno scontro a fuoco con la polizia, li elimina, finendo però in prigione, a causa di una condanna a sette anni per i suoi traffici. Qui è raggiunto da un messaggero del suo ex-capo, ed apprende che la moglie è stata fatta rapire; sotto minaccia di orrende mutilazioni al feto, il protagonista è obbligato ad ottenere un trasferimento nel peggiore "blocco" di un carcere di massima sicurezza, per uccidere una persona. Le cose non vanno come il protagonista si aspetta, ma riesce, seppur a caro prezzo, a salvare moglie e nascitura. Una storia estrema di colpa e vendetta, che a me non è piaciuta, in quanto l'ho trovata viziata, sin dall'inizio, da illogicità nella trama. La prima parte del film presenta il protagonista e spiega i motivi per i quali lo stesso è costretto a "delinquere". Successivamente, lo stesso acquisisce i connotati di "film carcerario". Il protagonista, tradotto in una prigione di media sicurezza, ha il suo incontro/scontro con il mondo del carcere, un luogo che, tutto sommato, non è sgradevole. L'interessante evoluzione della trama, però, spinge il protagonista lungo un percorso di perdizione che lo porterà nel più irreale dei luoghi, un sotterraneo pieno di strumenti di tortura nel quale sembrano comandare gli stessi personaggi che Bradley Thomas in passato ha tradito. Le suddette illogicità consistono, per il protagonista, nell'aver scelto di rimanere sul teatro dello scontro a fuoco - quando avrebbe potuto fuggire - e di non aver denunziato il rapimento; per la sceneggiatura, di aver creato il "Blocco 99", la cui presenza in un carcere è decisamente poco plausibile. Il protagonista, interpretato da un granitico Vince Vaughn, è molto determinato nel salvare la famiglia, ma, per farlo, sembra lasciarsi trasportare dagli eventi, in un vortice di violenza tanto intensa, da sfociare nel gore, nella parte finale del film. Non c'è molta ironia nella narrazione; la drammaticità dei fatti è stemperata dall'assurdità degli stessi. Le scenografie non sono molto varie, si parte dalla semplice abitazione della coppia, per finire ad un carcere dalle atmosfere lugubri che chiudono la porta ad ogni speranza per chi vi è dentro, secondini e prigionieri, transitando per un'altra prigione, più luminosa, e pertanto apparentemente "umana". Come già scritto, pur riconoscendo la presenza di elementi positivi, non ho apprezzato il film. All'assurdità della storia e all'insensata violenza, non si accompagna quell'ironia che spinge lo spettatore a non prendere troppo sul serio gli eventi.

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