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A Taxi Driver

Regia di Hun Jang vedi scheda film

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La recensione su A Taxi Driver

di port cros
7 stelle

Omaggio a una figura rimasta ignota che simboleggia l'intero popolo sudcoreano, avventura, commedia, tragedia, un po' di retorica e sentimentalismo, ma soprattutto denuncia storica e politica in questa efficace pellicola che ci fa scoprire uno snodo della storia coreana certamente ignoto alla maggior parte di noi occidentali.

 

Kang-ho Song, Thomas Kretschmann

A Taxi Driver (2017): Kang-ho Song, Thomas Kretschmann

 

Nel 1980 il tedesco Jürgen Hinzpeter della tv ARD fu l'unico giornalista straniero in grado di documentare la violenta repressione che il regime militare stava attuando contro le proteste studentesche nella città meridionale di Gwangju. Questo grazie all'aiuto indispensabile di un tassista di Seul che accettò con sprezzo del pericolo di aiutare il reporter a violare il blocco che le autorità avevano predisposto attorno alla città in rivolta, per impedire al mondo esterno di conoscere le atrocità che vi venivano commesse. Il giornalista, deceduto nel 2016, non riuscirà mai a realizzare il sogno di rincontrare il tassista e da questa storia vera il regista Jang Hoon trae il suo film, uno dei più gradi successi d'incassi in Corea degli ultimi anni, mettendo al centro della vicenda proprio l'ignoto autista, a cui dà il volto la più grande star del cinema sudcoreano, il faccione, ormai ben noto anche in Occidente, di Song Kang-ho.

 

Kang-ho Song

A Taxi Driver (2017): Kang-ho Song

Il film gioca molto sul rapporto personale tra il giornalista, di primo acchito apparentemente freddo e distaccato, e il tassista, che all'inizio guardava con antipatia al disordine causato dalle proteste universitarie ed era interessato esclusivamente al lauto compenso offerto dallo straniero a chiunque fosse disposto ad accompagnarlo a Gwangju. Il viaggio di andata è quindi più virato sulla commedia ed i siparietti generati dalle incomprensioni linguistiche e caratteriali, che ricordano alla lontana quelli del coevo statunitense Green Book.

Dopo l'arrivo nella città ribelle e l'incontro con un gruppetto di studenti, prendono il sopravvento il dramme e l'avventura, dato che i due protagonisti si troveranno, l'uno volontariamente e l'altro suo malgrado, al centro dello scontro civile senza esclusione di colpi tra ribellione democratica e repressione militare, ed in prima persona braccati dalle autorità intenzionate ad impedire ad ogni costo che il mondo vedesse le immagini compromettenti girate da Hinzpeter (interpretato da Thomas Kretschmann).

 

A TAXI DRIVER: Another Film Proving Us That One... - What To Watch Tonight  !?!

Jang Hoon insiste certamente nel conferire alla sua opera un valore di testimonianza storica e politica, girando sequenze impressionanti delle violenze dell'esercito sui manifestanti inermi. Di pari passo avviene la presa di coscienza dell'autista, che resosi conto delle ingiustizie di cui era finora stato ignaro, decide di mettere da parte il mero interesse economico per contribuire alla causa della democrazia nel suo Paese. In questo modo l'oscuro tassista, interpretato dal volto più noto del cinema coreano, diventa il simbolo della coscienza di un intero popolo, l'uomo comune per antonomasia proprio in quanto la sua identità è rimasta sconosciuta, che con il suo risveglio civile cambia la storia del suo Paese.

 

Il regista indulge in qualche scena retorica e sentimentale e certamente in qualche licenza storica. Ben girata ed avvincente, per quanto obbiettivamente inverosimile, la sequenza in cui i tassì ingaggiano una vera e propria battaglia sull'asfalto con le camionette militari, al fine di consentire al giornalista e al tassista di fare rientro a Seul col prezioso girato. Questi momenti retorici non sono tuttavia sufficienti a compromettere la riuscita della pellicola, prodotto per il grande pubblico ben confezionato e recitato ed efficace sia nell'intrattenere sia nel trasmettere con semplicità il suo messaggio politico. Soprattutto per il pubblico occidentale, è anche una preziosa occasione di scoprire un evento storico ignoto ai più, spunto per eventuali approfondimenti personali sulla storia di un Paese che, anche grazie al suo cinema, si sta ponendo sempre più al centro della scena internazionale.

 

 

 

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