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Il club dei mostri

Regia di Roy Ward Baker vedi scheda film

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La recensione su Il club dei mostri

di alan smithee
6 stelle

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VINCENT, BORIS, CHRISTOPHER & CO.

Un celebre scrittore di romanzi horror, Cherwynd Hayes (John Carradine), incontra in un vicolo un vampiro di nome Eramus (Vincent Price) che, riconoscente con l'altro per avergli succhiato un po' di sangue (ma non tanto da rendere pure lui vampiro), lo invita in un club i cui soci sono tutti mostri, pur appartenenti a geologie differenti, peraltro ben approfondite in un effigie che risalta sul muro, attraverso la quale sono spiegate tutte le varie tipologie di mostruosità.

Poco dopo, attraverso lo stesso Eramus, allo scrittore vengono raccontate tre storie che costituiscono il vero sviluppo del film, raccordato nel finale dal ritorno in scena dei due istrionici protagonisti.

Nel primo episodio si parla di uno Shadmock, creatura in grado di polverizzare ogni oggetto o creatura a seguito di uno shock o una forte emozione provocata o subita; nel secondo episodio si parla di caccia ai vampiri, ma la minaccia è rappresentata certamente più dalla squadra di cacciatori, che dai bonari fuggiaschi coi denti aguzzi.

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Nell'ultimo e più suggestivo episodio, il regista Sam è alla ricerca di location adatte per il suo nuovo film horror, e a tal fine si imbatte in un villaggio sperduto della campagna inglese, che scoprirà infestato da Ghouls, ovvero mangiatori di morti. La caccia all'uomo vedrà il nostro regista letteralmente circondato da tali esseri affamati, che riusciranno a beffarlo e a farne uno di loro.

Tornando nel club, alle proteste di chi accusa lo scrittore di essere un intruso non ammesso, Eramus inizia ad elencare tutte le caratteristiche dell'uomo, che da difetti si trasformano in pregi sufficienti a farlo rientrare di buon grado in quello scanzonato e rockettaro club degli orrori. 

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Penultimo film di uno dei cineasti emblema dell'horror britannico e della gloriosa casa di produzione Hammer, l'affidabile Roy Ward Baker, Il club dei mostri è una scanzonata commedia piena di humor nero, rock e personaggi eccentrici, che vive soprattutto dell'istrionismo dei suoi due protagonisti più illustri - la coppia di arzilli vegliardi rappresentata da Price e Carradine) di fatto impegnati più che altro ad aprire e chiudere le tre commedie horror che stanno al centro del film, imperniate a definire le varie mostruosità a cui la fantasia umana si è dedicata dapprima nel capo letterario, e di conseguenza poi al cinema.

Il film è una commedia nera simpatica e gradevole, completamente immersa nello spirito anni '80, tra pupazzie mostri pelosi che ricordano i licantropi di Thriller con Michael Jackson (parente stretto quest'ultimo di Vincent Price, tra l'altro) in cui apprezziamo soprattutto il navigato e ultra collaudato istrionismo dei due celebri interpreti.

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