Regia di Francesco Rosi vedi scheda film
Lucido e razionale, e incredibilmente attuale, Il caso Mattei è un film che ha la struttura accattivante dell’inchiesta giornalistica volta a far luce sulla figura professionale, ma anche umana, di uno degli uomini più potenti dell’epoca. Tutto prende avvio dal recupero fangoso dei resti dell’aereo dove viaggiava Mattei, precipitato nei pressi di Pavia, punto di partenza per un’indagine difficile e punto di ritorno per un finale che lascia tutti i dubbi e le incertezze iniziali. Rosi ripercorre con la dinamicità tipica dell’inchiesta la scalata professionale di Mattei, interpretato da un Volontè in ottima forma, per enfatizzare, forse con una certa libertà, le doti umane, oltre che professionali di un uomo nato dal nulla e divenuto scomodo per molti, viste le sue posizioni politiche e le sue strategie economiche. Riascoltare le parole, i concetti, le idee di un uomo morto nel 1962, attraverso il film di Rosi, dà l’impressione, alla luce di quanto accade ancor oggi nel mondo, che il tempo si sia fermato a quegli anni. Anche ora il petrolio è al centro della politica estera, causa e motore di guerre e contrasti tra nazioni. Al di là dell’aspetto socio-politico del film, un’ultima nota riguarda l’interpretazione di Volontè, un attore come non ce ne sono più, almeno in Italia. Istrionico e capace di dare vita a personaggi di diversa caratura, dal volto umano profondamente diverso, Volontè studia il personaggio e si muove con la pelle di quest’ultimo. Quello che vediamo muoversi, parlare, ridere e arrabbiarsi non è l’attore, ma è il personaggio di Mattei che prende vita da un’interpretazione perfetta. La dinamicità narrativa e la modernità di un montaggio che ne segue il ritmo reggono con una straordinaria forza espressiva l’intero film che, in fin dei conti, è una vera e propria inchiesta in cui si intrecciano fatti, volti, nomi della cronaca di allora.
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