Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film
C’è poco di innovativo in questa favola fantasy sceneggiata e diretta da Guillermo Del Toro, uno che azzarda parecchio, spesso vincendo: qui il tema dell’amore fra diversi non racconta nulla di nuovo: l’uomo pesce, ”la risorsa” litigata fra America e Russia (siamo in piena guerra fredda) e la minuta ed anonima donna delle pulizie del laboratorio dove la creatura è rinchiusa. Sboccia fra i due un sentimento che non ha bisogno di parole per farsi capire, nasce come esigenza impellente colmando il vuoto di una vita che senza amore non avrebbe senso.
Eppure il film gode di tutto il fascino sprigionato dall’uomo pesce (splendida la caratterizzazione), che conquista il cuore di chi non aspettava che un occasione per abbandonarsi all’amore. In questa storia di governi spietati e uomini in balia di stellette sulla divisa, cosi ottusi da non lasciar spazio alla meraviglia di una divinità fatta pesce, a trovare coraggio sono i reietti : Richard Jenkins, Octavia Spencer e la minuta Sally Hawkins, involucro sottile in balia di emozioni pulsanti , capace di innalzare di un tot il livello del film.
Un melò fantasy che alterna momenti di meraviglia ad altri più convenzionali, che ha il pregio di cancellare il grigiore della vita facendo sognare l’impossibile , immaginandolo sulle note del compositore Desplat, premiato dall’Accademy.
Tutto ciò giustifica l’oscar a film e regista? Secondo me no. Resta comunque un opera riuscita, meno stratificata e complessa di quanto si voglia far credere
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