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Lucky

Regia di John Carroll Lynch vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Lucky

di axe
7 stelle

Lucky è un anziano abitante di una cittadina americana situata nei pressi di un deserto. E' vissuto sempre solo, e non ha mai provato sofferenza per tale condizione; profondamente individualista, è fiero di tale caratteristica. Da sempre, è abituato a tenere in allenamento mente e corpo. Ma un evento, ed il conseguente dialogo con un medico, gli aprono scenari inediti. Comprende che a novant'anni compiuti, nonostante le condizioni di salute relativamente buone, non gli rimane molto da vivere; una prospettiva resa ancor più amara dal suo essere ateo e pertanto privo dei conforti che le religioni offrono nell'affrontare la morte. Una serie di incontri e dialoghi con i suoi concittadini, che hanno nei suoi confronti stima e benevolenza, gli aprono nuove prospettive. Il film, di breve durata, è basato proprio su questi dialoghi, a volte lunghi, a volte ridotti a scambi di battute, interrotti da sequenze altamente simboliche, che ci consegnano un protagonista diverso rispetto quello che abbiamo conosciuto ad inizio film. Lucky, infatti, acquisisce una consapevolezza che gli consente di accettare il proprio naturale destino; gli ultimi fotogrammi ce lo mostrano felice, traquillo, ben disposto e perfettamente inserito nel contesto che lo circonda, e verso il quale non reca più gli atteggiamenti distaccati di chi è fiero della propria estrema individualità, bensì di chi comprende di essere sempre stato parte di esso. La crescente sintonia con le persone che lo circondano è raccontata dalle sequenze che mostrano dialoghi e/o incontri con un medico, il quale, rivolgendosi a lui con franchezza, inizia a parlargli del fine vita; con un amico, meno solitario, che gli apre gli occhi sul valore dell'amicizia e dell'affetto, dapprima dispiacendosi poi metabolizzando la perdita di un'anziana testuggine, fuggita dalla sua proprietà; con un giovane avvocato, che fa riflettere il protagonista circa la precarietà dell'esistenza umana; con un altro anziano, che, come lui, è un ex-combattente, e gli mostra il lato più disumano, e meno "retorico" della guerra. Il trovarsi ad una festa di compleanno offre riflessioni sul valore dei legami familiari e dello stare insieme; infine, nel'ultima simbolica sequenza, il protagonista ci è mostrato nel confronto con un gigantesco cactus - una sentinella del deserto che sembra essere senza età - in seguito al quale sembra aver tratto le conclusioni che gli consentono di placare le sue inquietitudini interiori. Bravissimo l'attore H.D.Stanton, per il quale quello di Lucky è l'ultimo ruolo interpretato. E' infatti deceduto poco dopo la realizzazione del film. Interpreta con realismo un uomo dotato di forte personalità, indurito dal vivere solo e dall'asperità dell'ambiente rurale in cui vive, ma capace di cogliere quanto di positivo nasce dal rapporto con il prossimo. Si esprime tramite un linguaggio molto diretto, ma anche per mezzo di mimiche facciali, che mostrano uno stato d'animo ora determinato, ora inquieto, ora - finalmente - consapevole. Un'opera che racconta di crescita interiore, legata ad un momento della vita cui tutti noi siamo naturalmente destinati, in grado di stimolare profonde riflessioni.

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