Un film per chi ama il il cinema, o meglio per chi adora il cinema. Un regista di spessore, abituato a troneggiare nei festival, che sa raccordare come pochi l’alta qualità con il pubblico. Una sceneggiatura piuttosto semplice che viene però incardinata, con uno straordinario parallelismo, nell’evoluzione (o involuzione?) della Cina dal 2001 in poi. È qui che il regista fa cose grandi, costruendo un film maestoso, drammatico ma che sa essere anche commedia, una fotografia impetuosa, dialoghi perfetti, un telentuoso uso della camera, un’attrice protagonista da Oscar. Non ci sono morali e giudizi, ma “solo” un regista che sa osservare e che fa muovere personaggi con poesia lirica. Alla fine si dimentica anche qualche sbavatura nel ritmo della seconda parte del film.
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