Regia di Christian-Jaque vedi scheda film
Il regista deve aver creduto di rinnovare, con maggior sfarzo, il successo di Fanfan la Tulipe, ma Delon, pur bravo, non eguaglia Philipe, Virna Lisi è ben lontana dalla freschezza della Lollobrigida e soprattutto il regista è invecchiato male. Il filmetto si lascia vedere e qualche volta riesce anche a divertire, più per qualche battutina del testo o della scenografia che per trovate registiche, ma nulla più. Ciò può autorizzare a non parlarne in un “dizionario dei film”, ma non a parlarne travisandolo vergognosamente come fa Morandini, secondo cui “nella Francia del 1789, sotto le mentite spoglie del “Tulipano nero” il giovane Julien de Saint-Preux deruba i ricchi aristocratici. Quando la polizia comincia a sospettare di lui, chiama in aiuto il gemello Guillaume, ma costui si rivela un cinico senza scrupoli. A questo punto Julien si unisce ai sans-culottes e attacca la Bastiglia”: in realtà Guillaume, nobile, frequenta il bel mondo e le belle nobildonne e di nascosto, come “tulipano nero”, deruba gli amici che fuggono all’estero portandosi i loro gioielli; sfregiato dal capo della polizia che ormai si aspetta di riconoscerlo al primo incontro mondano, Guillaume si fa sostituire da Julien, suo fratello minore (non gemello!) che gli somiglia molto ma che è idealista favorevole ai rivoluzionari; per convincerlo Guillaume gli fa credere di rubare per dare ai poveri. Quando Julien scopre l’inganno continua a fare il Tulipano nero in aiuto della borghesia rivoluzionaria, ma non con i sans-culottes, che oltre tutto vengono accolti fra i rivoluzionari solo due anni dopo la presa della Bastiglia, cui comunque lui non partecipa perché agisce in provincia (il film ne tace il posto, ma precisa che non siamo a Parigi).
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