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Il petomane

Regia di Pasquale Festa Campanile vedi scheda film

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La recensione su Il petomane

di barabbovich
6 stelle

Nella Francia di inizio '900, in piena Belle eqoque, Joseph Pujol (Tognazzi) con i suoi numeri divide la Francia. Ribatezzatosi "il Paganini del peto e contemporaneamente il suo Stradivario", Pujol è un fuoriclasse della scorreggia. Il Mulin Rouge parigino fa regolarmente il tutto esaurito per vedere i suoi scoppiettanti spettacoli, la sinistra lo adotta, moralisti e conservatori vorrebbero vederlo alla gogna e un gruppo di fanatici gli marchia a fuoco il deretano con la scritta "taci". Uscito indenne da un processo con risvolti politici, Pujol ebbe le sue maggiori difficoltà quando si innamorò di una violoncellista (Melato) che per lungo tempo vuole tenere all'oscuro dei suoi virtuosismi.
Diretto "con un piede nella cultura e l'altro nella suburra" (Kezich) da Pasquale Festa Campanile, Il petomane è una biopic dagli interessanti risvolti politico-sociali, una digressione sulla censura e sull'ipocrisia, con la vicenda biografica di Pujol che assurge a emblema di tutti i moralismi bacchettoni nella scena in cui il "maestro" si esibisce davanti a un pubblico blasonato, ghiotto di certe prelibatezze da avanspettacolo ma deciso a non far sapere la cosa in giro. Unico e inimitabile, Ugo Tognazzi serve il suo personaggio con disinvolto istrionismo.

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