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The end? L'inferno fuori

Regia di Daniele Misischia vedi scheda film

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La recensione su The end? L'inferno fuori

di Isin89
7 stelle

 

locandina

The end? L'inferno fuori (2017): locandina

Opera prima del regista romano Daniele Misischia, The End? L'inferno Fuori (conosciuto anche come In un giorno la fine) è un film horror che ha per soggetto un uomo d'affari rimasto bloccato in un ascensore durante la propagazione di un'epidemia zombie nella sua città. Attingendo a piene mani dal cinema horror di romeriana memoria, Misischia crea un inferno post apocalittico dal sapore romano concentrando il pathos della vicenda sul protagonista Claudio. Un claustrofobico racconto di sopravvivenza che non aggiunge niente di nuovo al genere ma intrattiene e spaventa dall'inizio alla fine.

Un giorno qualsiasi a Roma. Claudio Verona è un cinico uomo d'affari che pensa esclusivamente al successo e all'appagamento personale. Una mattina, dopo essere entrato in azienda, rimane bloccato in un ascensore a causa di un guasto tecnico. Dopo vari tentativi di contattare il personale della ditta, Claudio si rende conto che qualcosa di terribile sta succedendo all'esterno della cabina. Consultando le news sul suo smartphone e telefonando di continuo ad amici scopre che l'intera città è stata invasa da una terribile epidemia che trasforma le persone in zombie assetati di sangue. Per Claudio è l'inizio della fine, una discesa senza freni in un vortice di morte e terrore dal quale dovrà cercare con ogni mezzo necessario una via di fuga.

Alessandro Roja

The end? L'inferno fuori (2017): Alessandro Roja

scena

The end? L'inferno fuori (2017): scena

Daniele Misischia dimostra un talento inaspettato nel portare in scena una storia  povera di spazi e budget ma ricca di avvenimenti e tanta passione. The End? L'inferno fuori affonda le sue radici in un passato glorioso in cui lo zombie-movie italiano veniva realizzato da persone di grande levatura artistica, tecnici memorabili che insegnarono il mestiere cinematografico al mondo intero. A fianco di queste geniali produzioni nostrane si aggiunge l'estro creativo del compianto George Romero, regista indipendente a cui si riconosce il merito di aver creato la figura dello zombie moderno. Muovendosi tra queste due fonti di ispirazione, Misischia riporta in auge un personaggio ormai morto e sepolto sotto anni di film spazzatura e infondati pregiudizi riguardanti l'impossibilità di fare cinema horror in Italia. Sfatando questo mito, il regista romano scrive una storia semplice e asciutta dove a dominare è la terribile sensazione di trovarsi di continuo in balia di un pericolo non quantificabile. L'ambiente claustrofobico nel quale è rinchiuso diventa per Claudio sinonimo di rifugio e sicurezza da un mondo lasciato completamente in preda alla perdizione. Chiuso nel suo guscio protettivo e incapace di ogni tipo di reazione, il protagonista è costretto ad assistere alla distruzione della sua realtà per mano di un male di cui si disconosce l'origine. Il suo personaggio, un prepotente individualista che ignora le problematiche altrui, subisce una significativa evoluzione che lo porta a riflettere sui suoi comportamenti e le relazioni che intraprende con le persone a lui vicine. L'esperienza vissuta conduce Claudio a una sorta di catarsi, una presunta purificazione interiore che pare assolverlo da tutte le ingiustizie commesse. Giocando molto sugli stilemi tipici dello splatter e dell'horror zombesco, Misichia dimostra fin da subito le sue precise intenzioni a livello narrativo ma sporca leggermente la messa in scena attraverso un utilizzo invadente e poco efficace di alcuni movimenti di macchina. Pur non aggiungendo niente al genere horror per quanto riguarda tematiche e contenuti, The End? L'inferno fuori è un prodotto ben riuscito che mette in chiaro le doti di un regista alle prime armi e narra una storia intensa e avvincente.

Daniele Misischia firma la sua opera prima dal titolo The End? L'inferno fuori, un horror claustrofobico che narra le vicissitudini di un uomo chiuso in un ascensore durante la propagazione di un'epidemia zombie nella città di Roma. Un film avvincente e interessante che, pur non aggiungendo niente al filone narrativo a cui appartiene, regala due ore di tensione e di cinema con la C maiuscola.

 

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