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Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Regia di Martin McDonagh vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Tre manifesti a Ebbing, Missouri

di axe
7 stelle

Affranta per la perdita della figlia adolescente - violentata, uccisa e bruciata - ed esacerbata dall'inconcludenza delle forze di polizia, Mildred, una donna di mezza eta' della cittadina di Ebbing, nel Missouri, prende in affitto tra cartelloni pubblicitari su una strada di scarsa percorrenza, per denunziare la cosa e darne la responsabilita' al capo della polizia Willoughby. L'evento crea scalpore, e diffonde un notevole malcontento tra i cittadini, anche perche' sanno che il capo della polizia non ha ancora molto da vivere in quanto malato di tumore. In particolare, il giovane e violento vicecapo della polizia Dixon matura una notevole acredine verso la donna e il pubblicitario che ha realizzato i manifesti. L'evoluzione della vicenda, il cui esito e' incerto fino a conclusione, porta, in conseguenza di altri gravi eventi, ad imprevisti stravolgimenti di ruoli ed insolite alleanze. Grande e' la cura del regista nel caratterizzare i personaggi, e dare un ritratto della classica, ipocrita, sonnacchiosa provincia americana che ne ospita le azioni. Bravissima l'attrice che interpreta Mildred, una donna rassegnata al dolore e contemporaneamente assetata di giustizia. Emblematico il fatto che la stessa sorrida poco o mai, ed abbia un'espressione sempre cupa riempita da uno sguardo determinato. Queste caratteristiche, insieme ad un linguaggio diretto e "colorito", rendono la donna un personaggio "difficile", tanto per gli altri membri della comunita', familiari compresi, quanto per lo spettatore stesso, il quale, di fronte agli attacchi della donna nei confronti del capo della polizia, non puo' ignorare le condizioni di quest'ultimo, un personaggio umanamente positivo, come dimostrera', del resto, verso la meta' della narrazione. Personaggio particolare, infine, e' Dixon. Incarna il prototipo del poliziotto statunitense, violento, razzista, con alle spalle una difficile situazione familiare. Il verificarsi di alcuni gravi eventi lo spinge a scrollarsi di dosso questa veste, e prendere in mano con fermezza il proprio destino. La societa' rappresentata in questa vicenda si disinteressa dei sentimenti e delle emozioni di queste persone; per essa conta la necessita' di salvare le apparenze e la tranquillita' quotidiana. Non vede di buon occhio alcuna attivita' volta a mettere in pericolo tale status quo, sia pur per le condivisibili istanze della protagonista. Tale tranquillita' e' evidenziata dalla regia, essa pervade il tono dell'intera narrazione ed e' rotta ciclicamente da improvvise esplosioni di violenza, che rendono l'idea di cosa covi sotto le "ceneri". In bilico tra humor nero ed aperto dramma, la vicenda si snoda con ritmi costanti, rimanendo infine volutamente "aperta". Mildred e Dixon non avranno la "loro" giustizia, ma prospettano l'affermazione di "una" giustizia, quasi a simbolo di una ruota che gira; un destino che puo' compiersi al di la' dei meccanismi di funzionamento di un consesso civile umano.

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