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La casa dalle finestre che ridono

Regia di Pupi Avati vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La casa dalle finestre che ridono

di zombi
8 stelle

visto al cinema(anche se in una copia indecente) come l'ho visto ier sera a piacenza, è una di quelle emozioni che chi ama il cinema non può farsi scappare.se poi il film in questione è uno dei tuoi preferiti, cosa puoi chiedere di meglio(per una serata)?....
ora, è vero, è già la decima volta almeno che lo vedo, e non dimenticherò mai la primissima volta che lo vidi anni fa, in compagnia di mia nonna e di mia mamma in una bellissima serata di piena estate. fu uno shock(banale?....).
ne avevo sentito parlare per tanto tempo(ormai cominciavo già ad appassionarmi al genere giallo/thriller/thrilling/horror italiano)che non sapevo nemmeno cosa aspettarmi. e poi, LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO?!!!!!!!!!!!!!!!
cosa diavolo poteva rappresentare?.... mi aspettavo una casa infestata che di punto in bianco si anima e fa scaturire agghiaccianti risate diaboliche dagli infissi, ma per pur bene che fosse fatto(in italia?!..., in quegli anni?!...), mi sembrava un pò troppo ridicolo.
non avrei mai pensato a questa fiaba incestuosa, riccamente farcita di sacrifici umani atti a celebrare un morto con manie di ritrarre persone morenti.
siamo intorno al delta del pò, negli anni 50(presumibilmente) e quindi sperduti in lande desolate incastrate tra sterminati distese di campi coltivati e striscie di mare, dove si vedono case diroccate e abbandonate sia nell'acqua che fuori. una zona depressa, in pieno abbandono, dove non c'è niente da fare per la gente, se non lavorare e ubriacarsi la sera nell'unico bar del paesino(e intendiamoci per chi non conoscesse la zona... io sono della provincia di parma e la situazione penso che fosse la stessa negli stessi anni e un pò ancora oggi)spesso costituito da tre-case-tre.
lontano mille miglia dal gotico che fece la fortuna di capolavori frediani, margheritiani o baviani, ma anche lontanissimo da certo cinema che in america stava nascendo(e penso a THE TEXAS CHAINSAW MASSACRE). qui come in zeder alcuni anni più tardi, la fa da padrone l'accecante sole che batte sulla pianura(e chi ci abita lo conosce bene il bastardo!!!). uomini normalissimi che di punto in bianco si trovano intrappolati in orripilanti situazioni.
qui non si aprla di zombi(con tutto il rispetto!!!), qui si parla di "ordinaria"
pazzia. squilibrio mentale, persone arcaiche che non fanno differenza tra giusto e non giusto, perchè probabilmente non hanni ricevuto le informazioni indispensabili per crearsi dei parametri propri che però si adattassero a quelli imperanti.... ricordiamoci anche della saponificatrice di correeggio, ma non dimentichiamoci però della famiglia di assassini cannibali di THE TEXAS CHAINSAW MASSACRE. siamo di fronte all'orrore kurtziano o sto delirando e qualcuno mi querelerà perchè sto dicendo delle cazzate innominabili?...
una perfetta tela di ragno, nella quale capolicchio non fa che invischiarsi sempre di più, mentre le due incestuose sorelle lo aspettano per sacrificarlo al rito del fratello conservato sotto formalina, e gli abitanti del paese restano a guardare, complici silenziosi e terrorizzati, fino al meraviglioso ed esplosivo finale dove forse.....

Sulla colonna sonora

fantastica per come usa musiche che vanno bene per momenti amorosi o felici, anche per la discesa verso l'inferno.

Su Gianni Cavina

bravo, bravo, bravo!!!!! uno dei tanti shcletri negli armadi della cinematogrfia italiana. come avere un probabile robert de niro e usarlo nelle pubblicità. se questo è il rispetto che abbiamo per la nostra cultura, ci meritiamo i macdonalds.

Su Lino Capolicchio

purtroppo un altro spreco. un attore non soltanto sottovalutarto, ma nemmeno preso in considerazione. come si può non accorgersi di un attore con una maschera del genere?.... il suo viso occhiaiuto, e incorniciato da capelli scuri e barba chiara bordata di scuro, rimarrà nella memoria dei fans e purtroppo solo di quelli a quanto pare.

Su Pupi Avati

nonostante non abbia visto tutti i suoi film e nonostante sia considerato un regista anomale(per sua fortuna) e primariamente recensito come il regista della memoria e del passato, io non credo che pupi sia anomalo. pupi è personale. il rigore con cui fa i suoi film (per un profano comunque) è quasi da scienziato... studia gli uomini nel suo ambiente solo in qualche decennio prima. lo ha fatto in commedie agro-dolci, in horror e in film storici.

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