Regia di Andrew Sipes vedi scheda film
Ennesima occasione mancata made in USA. Un altro di quei film americani che finiscono appunto per rivelarsi americanate, pur contenendo elementi validi, innovativi, interessanti nella trama e nel contesto. In questo caso mi risulta sia il primo film degli anni ‘90 ad aver messo in evidenza la potenza e l’ingerenza dei servizi di sicurezza e della criminalità organizzata nell’uso (abuso) della tecnologia e dei mezzi informatici per scoprire tutto su ogni singola persona fino ad intrappolarla e deciderne il destino. Ed in questo sta tutto il suo valore ed il motivo per cui gli assegno un punteggio più elevato di quanto meriterebbe per tutto il resto. Facile preda scade troppo nella faciloneria d’azione e nell’estrema superficialità (scontata) del rapporto tra i due attori protagonisti, sembra scritto da adolescenti e fatto su misura per la Crawford per mostrare la sue fattezze fisiche ed attirare i suoi fans. Il dialogo è penoso, la taratura dei personaggi a livelli minimalisti, i due personaggi protagonisti sembrano bambolotti che ammiccano a vicenda. Sono efficaci solo gli effetti speciali e le scene d’azione (leggasi esplosioni e sparatorie ad abundantiam) spesso smisurate, inverosimili e da supereroi patetici.
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