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Carosello napoletano

Regia di Ettore Giannini vedi scheda film

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La recensione su Carosello napoletano

di mm40
4 stelle

Un suonatore di strada partenopeo racconta in musica la storia della città di Napoli, del suo carattere, dei suoi abitanti, delle dominazioni subite.

 

Nonostante la sua eccezionalità sia ribadita in più modi, Carosello napoletano è fondamentalmente l'ennesima trasposizione cinematografica di uno spettacolo teatrale messo su pellicola senza tanta fantasia, aderendo in maniera piuttosto chiara all'opera di partenza. L'eccezionalità di cui sopra si nota dalla durata, che sconfina di qualche minuto le due ore, così come dall'uso del colore, ancora non molto diffuso in Italia; dal numero impressionante di interpreti e comparse utilizzati, dal budget visibilmente ampio a disposizione (c'è Carlo Ponti dietro l'operazione, d'altronde). Anche la presenza di Ettore Giannini dietro la macchina da presa - la sua seconda e ultima regia, a distanza di 6 anni da Gli uomini sono nemici - rivela il carattere straordinario del film; Giannini si occupa della stesura del copione insieme a Giuseppe Marotta e a Remigio Del Grosso, partendo (e allontanandosi poco) naturalmente dalla commedia musicale omonima firmata dallo stesso regista con musiche originali di Raffaele Gervasio. Ma nel corso degli oltre 120 minuti di proiezione abbondano anche i grandi classici della canzone partenopea, da Come facette mammeta a 'O surdato 'nnammurato, per arrivare ovviamente a 'O sole mio. Il cast è strepitoso e prevede la presenza, fra gli altri, di Antonio Cifariello, Sophia Loren, Folco Lulli, Paolo Stoppa, Nadia Grey, Enrico Viarisio, Tino Buazzelli, Leonide Massine, Clelia Matania, Galeazzo Benti, Aldo Giuffrè, Franco Coop, Tina Pica, Aldo Bufi Landi, Giacomo Rondinella, Alberto Bonucci, Dolores Palumbo e Vittorio Caprioli. Il ritmo è ben alimentato e le parti musicali, nettamente prevalenti sul piano quantitativo, lasciano di tanto in tanto spazio ai dialoghi, facendo risultare così la pellicola un quasi-musical; l'elemento centrale della narrazione, cioè la storia della città di Napoli e dei napoletani, è raccontato con ironia e gusto da Giannini, partenopeo di nascita. 4/10.

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