Regia di Dario Argento vedi scheda film
A suo modo è un titolo fondamentale nella filmografia di Dario Argento. Dopo Phenomena, l'ultimo buon film a mio parere, ci sono stati i manierismi di Opera, il dittico Due occhi diabolici con Romero nel quale perde il confronto con l'amico regista, il compendio per gli americani di Trauma.
La sindrome di Stendhal è l'inizio di un baratro creativo e realizzativo dal quale Argento non si è più ripreso. Aldilà di una sceneggiatura scadente, il personaggio centrale di Anna Manni affidato alla figlia Asia è peggio di un suicidio, dato che la figlia non è non tanto in grado di recitare in sé ma in misura maggiore affidargli un ruolo del genere. Quello che manca è quella regia favolosa che salvava in parte con ottimi guizzi visivi le sue pellicole meno riuscite. Qui è tutto piatto e assente, una sciatteria ancora oggi inspiegabile se confrontata alle pellicole fino a Phenomena. In poche parole da questo film Argento, inizio di Non ho sonno a parte, artisticamente è sprofondato.
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