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4 caporali e 1/2 e un colonnello tutto d'un pezzo

Regia di Bitto Albertini vedi scheda film

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La recensione su 4 caporali e 1/2 e un colonnello tutto d'un pezzo

di mm40
3 stelle

Un manipolo di soldati pasticcioni alle grandi manovre.

Scritto e diretto da Bitto (Adalberto) Albertini, 4 caporali e ½ e un colonnello tutto d’un pezzo è un filmetto stiracchiato appartenente al sottofilone militaresco che all’epoca andava di moda sui grandi schermi nostrani; quantomeno il lavoro, pur disponendo di una trama sottilissima e di caratterizzazioni macchiettistiche, non eccede in volgarità o non scade nel demenziale gratuito – non più di tanto, diciamo – come altri titoli, in seguito, faranno – anche perché esce nello stesso 1973 in cui approda al cinema Un ufficiale non si arrende mai (…), prima pellicola della fortunata saga del colonnello Buttiglione. L’umorismo è abbastanza grossolano, giustamente ‘da caserma’, e si ride di pancia; l’occasione è buona per presentare il gruppo comico dei Pierrots, terzetto formato da interpreti in realtà già abbastanza noti singolarmente: l’asmatico Nino Terzo, il mascellone Max Turilli e la ‘faccia da schiaffi’ Mimmo Baldi. Al loro fianco compaiono tra gli altri Francesco Mulé, Pietro Torrisi, Attilio Dottesio e Luca Sportelli. Ma il ruolo più bizzarro (e oggi insopportabilmente quanto ipocritamente ritenuto politicamente scorretto) è quello destinato a Luigi D’Ecclesia, nano sottoposto a vessazioni di ogni tipo, fra le quali una cuccia per dormire al posto della branda assegnata agli altri soldati. Albertini veniva dalla direzione della fotografia (qui affidata a Piero Santi) e la confezione del lavoro è assolutamente godibile; orecchiabile il tema centrale fischiettato della colonna sonora di Willy Brezza. 3/10.

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