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La notte degli stregoni

Regia di Amando de Ossorio vedi scheda film

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La recensione su La notte degli stregoni

di undying
4 stelle

Uno dei meno celebri (e poco riusciti) horror di Amando de Ossorio, regista spagnolo famoso per l'indimenticabile quadrilogia sui "resuscitati ciechi".

 

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Bumbasa (Africa), 1910. Alcuni indigeni torturano sino alla morte, durante una cerimonia rituale, una donna che si scopre essere una vampira. Appena compiuto il sacrificio, vengono massacrati da un gruppo di soldati. Oltre 60 anni dopo, due scienziati (Simón Andreu e Jack Taylor), seguiti da un team di ricercatrici, sono impegnati nello studio su alcune specie animali in via di estinzione. Quando finiscono per trovarsi nello stesso luogo del massacro avvenuto anni prima, scoprono di essere diventati bersaglio della magia Voodoo, venendo in breve tempo aggrediti da zombi e vampire.

 

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Amando de Ossorio si è assicurato un piccolo spazio nella storia del cinema horror, grazie alla quadrilogia sui "resuscitati ciechi". Gli altri titoli da lui diretti, sempre appartenenti al genere e a suo modo famosi, oltre a questo La notte degli stregoni, sono: Malenka, la nipote del vampiro (1969), L'abbraccio mortale di Lorelei (1973) e L'eretica (1975). In genere si tratta di opere realizzate a bassissimo budget, girate con poca cura e scritte in maniera molto approssimativa. Forse il peggiore di tutti è proprio questo La notte degli stregoni, ambientato in Africa ma girato in Spagna, su un set evidentemente improvvisato. Il cast è interessante, essendo coinvolti due attori internazionali spesso presenti nel cinema d'exploitation (Jack Taylor e Simón Andreu), affiancati da una parata di bellezze iberiche ben disposte a rimuovere i vestiti (Barbara Rey, Kali Hansa, Maria Kosti e Loreta Tovar).

 

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In sostanza de Ossorio sembra guardare ad alcune pellicole selvagge, a base di sex & violence (Il paese del sesso selvaggio, di Umberto Lenzi, è dell'anno precedente), senza tuttavia avere i mezzi, né il coraggio, per trattare seriamente l'argomento. La storia è del tutto priva di continuità e logica, mancando del tutto un soggetto, che non sia il debole aggancio, generico e impreciso, al voodoo. Le riprese sembrano essere state eseguite come "work in progress" (con sceneggiatura, scritta dallo stesso de Ossorio, adattata quotidianamente sul set). Idee generiche e inconciliabili ad esempio sono quelle di accostare agli zombi (tra i peggiori mai realizzati) le vampire (sexy, alla Jean Rollin). L'incipit, con una missionaria flagellata a sangue, denudata lentamente a frustate, offre anche una decapitazione, il cui potenziale effetto shock è annichilito da trucchi mediocri e da un esito che rasenta l'incomprensibile (non si può descrivere, va solamente vista). Questo è anche il momento clou e spettacolare del lungometraggio, dato che in seguito, nonostante i molti nudi femminili, la noia regna sovrana. Succede poco o nulla sino alla fine, mentre l'esile trama diventa sempre più incoerente. De Ossorio appone comunque una personale cifra stilistica, arrivando a girare un paio di ralenty alla Erwin C. Dietrich, dove - al posto dei "ritornanti ciechi" - inserisce vampire sexy con costumi leopardati, saltellanti in un bosco.

 

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Per lo spettatore indulgente resta sicuramente impressa la bella cinematografia di Francisco Sanchez e una certa atmosfera decisamente bizzarra. Non è da escludere che Dardano Sacchetti abbia visto La notte degli stregoni e, durante la stesura della sceneggiatura di Zombi 2 (1979), se ne sia ricordato, ispirato quindi dalle uniche suggestioni meritevoli di essere recuperate, ossia il rullo dei tamburi in sottofondo e la pratica della magia Voodoo come causa scatenante degli zombi (qui ritornanti dai loro giacigli, sotto montagne di pietre). Il film fu un vero e proprio fiasco di pubblico e critica, venendo rivalutato, con discutibile scelta, solo molto tempo dopo. La notte degli stregoni, in Italia, è stato rilasciato attorno agli anni Ottanta, appositamente doppiato in occasione di un passaggio televisivo, per poi sparire definitivamente dalla circolazione. Ne esistono differenti versioni, alcune molto più spinte in termini di erotismo, con durate significativamente diverse che oscillano tra 68' e 94'. Stando all'imdb, pare che la più completa sia quella giapponese, che però presenta sfocature ottiche nelle scene di nudo sui genitali femminili.

 

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"Si ha pensiero magico quando insistiamo a voler vedere un collegamento anche quando è dimostrato che non esiste."
(Henrik Fexeus)

 

Trailer 

 

The night of sorcerers  (Amando de Ossorio, 1973) - In lingua tedesca 

 

F.P. 10/05/2022 - Versione visionata in lingua tedesca (durata: 80'34")

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