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Orlando

Regia di Sally Potter vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Orlando

di fochetta
8 stelle

Il film tratto dal romanzo di Virginia Woolf, è molto interessante ed impegnativo e si offre a diverse chiavi di lettura, ma ci sono anche delle trovate originali e simpatiche, mentre il fatto che ogni volta che ha una crisi che porta poi a cambiamenti sostanziali si addormenta, ricorda Dante quando passa da un girone all’altro. Puo’ essere semplicemente un artificio, ma e’ come se queste emozioni colpissero Orlando tanto profondamente da portarlo alla fuga dalla realta’ attuale sconvolgente. Malgrado tutti gli strani avvenimenti che vive e tutte le trasformazioni che subisce, Orlando non sembra crescere psicologicamente, imparare dalle esperienze, in un certo senso e’ sempre come un neofita, un ragazzo sempre pieno di stupore, ingenuo, imbarazzato di fronte alla realta’. Questa eterna giovinezza psicologica e’ simboleggiata dalla eterna giovinezza fisica. D’altro canto il viaggio attraverso i secoli potrebbe simboleggiare un viaggio attraverso le eta’ dell’uomo: dalla fanciullezza alla maturita’, partendo dal ‘600 con la fanciullezza per approdare all’eta’ adulta dei giorni nostri. Inoltre Orlando puo’ anche essere considerato lo spirito della vita che non si perde mai d’animo, ma anche di fronte alle piu’ svariate difficolta’ rinasce fiducioso, come l’araba fenice, e nel rinascere e’ sempre nuovo, sempre giovane, sempre ingenuo. Ma il finale del film suggerisce una ulteriore interpretazione dell’essenza di Orlando. Interessante il tema dell’androgeno soprattutto se visto in rapporto al mondo letterario. La donna, nel mondo letterario ed artistico in generale, non ha mai avuto un ruolo di primo piano e per alcuni secoli non ha nemmeno potuto esprimere la propria arte, tranne rare eccezioni. Le sorelle Brontee ad esempio, per potere vedere pubblicati i loro romanzi hanno dovuto fingere di essere uomini, come pure fece George Eliot. Inoltre fino all’800, le donne non potevano essere economicamente o socialmente autonome, ma erano viste solo in funzione dei loro ruoli di madre e moglie. In quest’ottica appare chiara l’esaltazione dell’androgino. Siamo all’inizio del 900, la societa’ inizia a trasformarsi, la donna prende coscienza di se’ e cerca di conquistare la propria liberta’ individuale a piccoli passi. In tale contesto, per una donna, l’essere al di sopra dei sessi diventa l’essere ideale, privo delle ristrettezze sociali e culturali che relegano le donne in secondo piano in ambito artistico e sociale, senza la inutile violenza e crudelta’ che fanno parte dell’educazione maschile dei secoli passati.La parte scenografica e’ estremamente curata, sia nei costumi che nella ricostruzione storica e le scene sono bellissime.
Per concludere, un film molto interessante, di grande suggestione e dai grandi temi, che merita di essere visto con estrema attenzione. L’unico neo, secondo me e’ che si vede chiaramente che Orlando e’ interpretato da una donna.

Su Tilda Swinton

La Swinton ha un viso stupendo che sembra preso in prestito da un quadro del ‘600, ma al tempo stesso moderno. La sua figura longilinea facilmente si presta alla interpretazione di un personaggio androgeno, anche se il viso dimostra una dolcezza tipicamente femminile.

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