Regia di Franco Zeffirelli vedi scheda film
Diciamolo pure, Zeffirelli fa dei film orrendi... come ebbe a dire una volta Serge Daney, "in un'inquadratura di Visconti, c'è già tutto il cinema di Zeffirelli" e, aggiungeremmo noi, anche molto di più...
Tuttavia forse, questo "The Champ", anche se non ci permetteremmo assolutamente di affiancarlo a King Vidor, a nostro avviso, non è poi un film così falso e "sbagliato"... è d'altronde un medio melodramma, pergiunta (ed è tanto già, trattandosi di Zeffirelli), guardabile e tuttosommato, godibile.
Collocandosi in un filone particolare del "cinema del pugilato-melo", il cui capolavoro è forse "Passione" di Mamoulian, con William Holden e Barbara Stanwyck, il "campione" del Franco (Alleanza) nazionale non sgarra nessun topos e nessuno stereotipo, divenendo dopotutto un film "giusto"... chi vi voglia trovare il gusto barocco di un Sirk o l'epopea popolare di pellicole come quelle di Matarazzo o come "Il bandito" di Lattuada è fuori gioco... questo è solo un buon libretto (d'opera) illustrato.
Pensate che perfino uno Stalin della critica italiana come Paolo Bertetto (direttamente dalla redazione di "Ombre Rosse") in un libro come "Il più brutto del mondo", che, programmaticamente stroncava tutta la produzione cinematografica patria, salvava in corner il film argomentando che trattasi "solo" di melodramma... borghese, conformista, oleografico quanto si vuole ma pur sempre genere di intrattenimento...
Perdoniamo dunque, per una volta il nostro illustratore da "Borghese" (previe scuse a Leo Longanesi): stavolta, Franco, ce l'hai fatta!
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