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C'era una volta il West

Regia di Sergio Leone vedi scheda film

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La recensione su C'era una volta il West

di BirreciPaolo
8 stelle

C’era una volta il west di Sergio Leone 1968 Durata 167 minuti

 

Sergio Leone cineasta di fama internazionale che nonostante una produzione limitata riuscì a imporsi in un periodo a cavallo tra gli anni 60 e 70 come uno dei più rinomati registi del panorama cinematografico mondiale. C’era una volta il west è l’iniziatore della famosa trilogia del tempo formata anche da Giù la testa e C’era una volta in America,che pur riprendendo diversi elementi della precedente trilogia del dollaro,presenta caratteristiche più impegnate e mature sotto il profilo tecnico e contenutistico.Il film segue una narrazione lineare con poche disgressioni o intrecci narrativi,seguiamo la vicenda di Frank,interpretato da un Henry Fonda in grande forma,che dopo aver massacrato la famiglia Mcbain,ha l’incarico di uccidere la vedova interpretata da Claudia Cardinale,ma un pistolero interpretato da un ottimo Charles Bronson prenderà le sue difese. La pellicola si dipana attraverso tematiche tipiche del genere di appartenenza,riprese direttamente dal cinema di John Ford,come la fedeltà morale,la brama di potere,l’avidità umana e i grandi scontri tra i vari pistoleri che richiamano con grande forza espressiva il selvaggio west. I personaggi tutti fortemente ambigui ma che fondando le proprie radici caratteriali dal cinema western di stampo americano,donando alla narrazione una carica misteriosa e a tratti inquietante,non sappiamo davvero chi siano o da dove vengano e la pellicola preferisce per tutta la durata non spiegarlo,sembrano come delle creature che hanno come unico scopo il senso di superiorità verso il prossimo. C’era una volta il west non rappresenta altro che la morte degli ideali del west e la fine di questa determinata epoca. Impossibile poi non parlare della parte tecnica dell’opera che dimostra lo smisurato telanto del suo autore che dirige il tutto,straordinaria la sequenza iniziale dove troviamo 15 minuti di purissimo cinema,la macchina da presa alterna un gioco di sguardi tra i vari i personaggi davvero mozzafiato,ogni elemento che siano le mani,le pistole,le rughe dei primi piani permettono di creare un incredibile connubio tra montaggio e regia. Ma in questa fase si riverbera un tramonto raggiante di immagini dense di carica emotiva,in questo senso la musica ha permesso di raggiungere la vetta più alta dell’opera,con un H.Fonda,ad esempio,che entra in scena con il suo lungo mantello,l’espressione e lo sguardo fisso e accigno dona all’opera una forte carica emotiva,accompagnata dal lento motivo della colonna sonora di Morricone che rende quei primi piani indimenticabili. Va citato lo straordinario piano sequenza del personaggio di Armonica.C.Bronson,con il suo tragico bagaglio personale,la sua vicenda drammatica di testimone della morte del padre,che lui disperatamente cerca di salvare,gli si colloca in bocca un’armonica,da cui scaturisce quel suono così acuto e sgomentato,affaticato. Questa sequenza si può considerare come la scena centrale di tutto il film,quel suono fortemente malinconico dello strumento è il suono dell’anima colta nel momento di massima disperazione e di dolore.

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