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L'impero delle ombre

Regia di Kim Ji-woon vedi scheda film

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La recensione su L'impero delle ombre

di AndreaVenuti
8 stelle

The Age of Shadows è un film sudcoreano del 2016 che segna il ritorno in patria, dopo la trasferta a stelle e striscie, del maestro Kim Jee-woon, uno dei massimi esponenti della cosiddetta "generazione cinefila" del 70, il noto regista oltre alla regia frima pure la sceneggiatura.

Il film verrà distribuito nel nostro paese in home-video a partire dal 24 maggio (2018).

 

Sinossi: Fine anni Venti, la Corea del Sud è segnata dall'occupazione Giapponese, il coreano Lee Jung Chool (Song Kang-ho) grazie  al suo talento per lingue (interprete) e soprattutto per via del suo forte spirito di sopravvivenza riesce a fare carriera nell'esercito imperialista giapponese; il suo obiettivo è individuare e cattuare i ribelli indipendentisti coreani, tuttavia la morte del suo ex-compagno di classe Kim Jang ok instaura in lui più dubbi che certezze riguardo il suo ruolo di capitano.

locandina

L'impero delle ombre (2016): locandina

The Age of Shadow è un saggio sia formale sia contenutistico sui film di "genere"; si struttura e presenta come una spy-story per poi nella parte centrale trasfromarsi in un noir classico e terminare in tragedia, il tutto amalgamato alla perfezione come vedremo in seguito.

Impossibile non partire dalla sontuosa sequenza iniziale, un gun-fight complesso e ben architettato dove sparatorie ed inseguimenti sui tetti la fanno da padrone, sequenza messa in scena con virtuosimi alla De Palma mai banali: long-tage, carrellate, zoomate improvvise e angoli di ripresa di ogni tipo sono inseriti e gestiti magistralmente dalla mano sapiente di kim Jee-woon.

Come già scritto in precedenza nella parte centrale il film abbraccia lo storico genere del noir inserendo alcuni archetipi fondamentali dal tormento interiore del protagonista passando per la femme fatale, detto questo più che sui contenuti in questo frangente il regista si concetra molto sulla forma, ambientando il tutto nella Shanghai degli anni 30 (ottimamente ricostruita) dove la pioggia incessante, chiaro/oscuri e giochi di ombre sono molto di più di un semplice sfondo (sembra di assistere ad un capolavoro in b/n degli anni 40).

scena

L'impero delle ombre (2016): scena

Meravigliosa anche la lunga sequenza sul treno, dove la suspance raggiunge livelli altissimi e Kim Jee-woo stringe l'occhio, intelligentemente, al maestro britannico Alfred Hitchcock; anche in questo caso il regista ci regala una sparatoria magistrale che si conclude tuttavia in pochi secondi ma molto intensi oppure pensiamo alla sequenza successiva dove assistiamo ad un vero e proprio  masscaro nella stazione di Gyengju che termina con un'eblematica inquadratura a piombo.

scena

L'impero delle ombre (2016): scena

A questo punto è importante citare una caratteristica dominate nel cinema di Kim Jee-won: l'ironia, presente anche in questo film. L'ironia nel cinema di Kim Jee-woo è sempre analizzata e presentata nelle sue più varie accezioni; può essere utilizzata in funzione di anticlimax, pensiamo ad esmepio ai vari pranzi tra il capitano Lee ed i ribelli/corpi eroici (tra cui segnalo uno splendido cameo di Lee Byun Hun nella parte del leader dei corpi eroici) dove tra l'altro aiuta moltissimo l'espressività dinamica e mai statica del grande Song Kang-ho. L'ironia si può manifestare anche nel fato beffardo (i vari tradimenti) oppure in singole battute.

Certamente visto la materia trattata, in questo film l'ironia assume un ruolo poco determinante ma pur sempre presente mentre in altre opere diventa una componente cardine come ad esempio The Quiet Family (1998) oppure Il Buono,il Matto, Il Cattivo (2008).

 

In conclusione The Age of Shaow è un blockbuster d'autore in grado di intrattenere (con la sua trama complessa ma ottimamente gestita) ed emozionare e lo si deve sia per via di un ottimo cast e soprattutto grazie alla regia e sceneggiatura di un regista di gran classe come Kim Jee-won, da vedere.

 

 

 

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