Regia di Roberto Benigni vedi scheda film
Il debutto di Benigni è all'insegna, come i film di Tinto Brass, “di quella cosa meravigliosa che c'avete voi donne tra le gambe”. Il sesso, anatomicamente parlando dunque, incarnato per l'occasione dalla bellissima moglie del regista Nicoletta Braschi. Benigni canta il fiore con lirismo birichino per dirci, alla faccia di pretacci e benpensanti, che il diavolo (la femminilità, il desiderio carnale) non è brutto come lo si dipinge, anzi. Benigni si è circondato di nomi illustri, lo sceneggiatore Vincenzo Cerami, il musicista Evan Lurie, Walter Matthau e Stefania Sandrelli, ma il film è scucito, incostante e i due grandi attori sono sprecati. Restano la bravura giullaresca del Benigni attore, che vale una visione, e una scena esilarante (la cena con gli ecclesiastici giocata sull'equivoco tra possessione carnale e possessione demoniaca).
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