I Fantastici 4: Gli inizi, il film al cinema il 25 luglio con Disney,apre una nuova fase dell’Universo Cinematografico Marvel (MCU) riscrivendo le origini del primo supergruppo della casa delle idee. Ambientato in un’elegante realtà retro-futuristica ispirata agli anni ’60, non si limita a raccontare come Reed Richards, Sue Storm, Ben Grimm e Johnny Storm acquisiscano i loro poteri: esplora cosa significa essere una famiglia quando l’universo intero minaccia di collassare. Tra missioni spaziali, maternità imminenti e presagi cosmici, I Fantastici 4: Gli inizi fonde il dramma personale con la fantascienza più ambiziosa, tracciando il vero punto di partenza per la rinascita dell’MCU.

Una nascita tra le stelle
Il film I Fantastici 4: Gli inizi si colloca in una realtà alternativa, una sorta di anni ’60 futuristici, dove la corsa allo spazio è viva, ma spinta dalla curiosità più che dalla competizione. Reed Richards, Sue Storm, Johnny Storm e Ben Grimm (nell’ordine, scienziato, diplomatica, motociclista e pilota di guerra) sono impegnati in una missione su scala cosmica: esplorare, proteggere, sopravvivere.
Il punto di partenza è il lancio della nave Excelsior. Mentre la squadra si prepara, una minaccia intergalattica si affaccia all’orizzonte: un pianeta è scomparso. “Proxima Delphi… ora non c’è più”, dice Reed, osservando l’ologramma di un mondo cancellato. A fare da preludio all’apocalisse è la comparsa di Silver Surfer, qui incarnata da Shalla-Bal (Julia Garner), che annuncia l’arrivo di Galactus: “la fine di tutto”. Il film si snoda così tra la preparazione alla missione e l’impatto devastante dell’incontro con il Devastatore di Mondi.
Nel frattempo, la vicenda assume una dimensione privata: Sue è incinta, e la sua gravidanza diventa metafora e motore tematico. Mentre il cosmo crolla, qualcosa di nuovo sta per nascere. È un film su ciò che ci rende umani: il rischio, il sacrificio, l’amore.
Il mito umanizzato
Reed Richards (Pedro Pascal) è il leader cerebrale, uomo diviso tra la mente e il cuore, del film I Fantastici 4: Gli inizi. La sua è una leadership non infallibile, fatta di dubbi, ansie e genio. Lo vediamo oscillare tra spiegazioni scientifiche sui buchi neri e momenti di intimità familiare.
Sue Storm (Vanessa Kirby) non è solo la “Donna Invisibile”. Qui è il centro morale e simbolico del gruppo. Idealista, preparata, madre imminente, è dipinta come una figura quasi istituzionale, “Segretario Generale delle Nazioni Unite” secondo il regista Matt Shankman, ma profondamente radicata nell’umanità. La sua gravidanza è il baricentro emotivo dell’intero film.
Ben Grimm (Ebon Moss-Bachrach) è“la Cosa”, ma anche l’uomo del Lower East Side, il più terreno, il più tangibile. La sua trasformazione in gigante di pietra è resa con un’inedita combinazione di costume e CGI, basata su un vero sasso da deserto chiamato “Jennifer”. Eppure, è la sua umanità a colpire: è l’amico leale, il cuore di Brooklyn, la memoria di Jack Kirby (il disegnatore del fumetto originale, i cui testi erano di Stan Lee).
Johnny Storm (Joseph Quinn) è il più giovane e impulsivo dei quattro, ma anche il più spirituale. Il contatto con Silver Surfer lo cambia. Meno spaccone, più inquieto. Il “motociclista” anziché lo “sbruffone”. La sua crescita si intreccia con il senso di appartenenza alla famiglia e al destino cosmico.
H.E.R.B.I.E. è il robot assistente di Reed, ma non una semplice mascotte. È parte della famiglia, uno specchio emotivo e comico del gruppo. A tratti goffo, a tratti toccante, serve Martini, costruisce culle e cucina salsa per la pasta. È il quinto elemento: non superpotente, ma fondamentale. Una presenza carica di cuore e umorismo, realizzata con un misto di effetti pratici e CGI, che ricorda un WALL-E con la parlantina di un veterano newyorkese.
Silver Surfer aka Shalla-Bal (Julia Garner) non è Norrin Radd, ma la sua amante nei fumetti. Diventa la nuova araldo di Galactus: enigmatica, scultorea, implacabile. Le sue apparizioni sono teatrali e inquietanti, mai gratuite. Ogni sua frase è un presagio. È una presenza ultraterrena ma profondamente malinconica.
Galactus (Ralph Ineson) non è più una nuvola generica come nel passato. Qui è “la fine di tutto”, incarnato con un design fedele ai fumetti: casco massiccio, silhouette mitologica. È una forza della natura, resa con un mix di effetti visivi e pratici. Galactus non è solo minaccia, è trauma, cambiamento, evoluzione.

Nascita, fine e memoria
Il film I Fantastici 4: Gli inizi gioca su un asse tematico molto netto: l’inizio e la fine. La gravidanza di Sue e l’arrivo di Galactus si rispecchiano a vicenda: vita che esplode, vita che viene divorata. Il film parla di famiglia, ma non solo nel senso letterale. Parla di come si costruiscono legami in condizioni estreme, come si prende il controllo del proprio destino in mezzo al caos.
C’è anche un richiamo costante al concetto di esplorazione. I Fantastici Quattro non sono solo eroi, ma scienziati, pionieri. Lo spirito kennediano (“Non perché è facile, ma perché è difficile”) aleggia su tutta la narrazione. Non si combatte per dominare, ma per comprendere. La scienza non è potere, è responsabilità.
E infine, c’è memoria. La memoria dei personaggi (Ben e le sue radici), la memoria affettiva dei fan (i costumi rétro, i riferimenti ai fumetti classici), e la memoria narrativa dell’MCU. I Fantastici 4: Gli Inizi è anche una ricostruzione del passato per gettare le basi del futuro.
La vera scommessa
Marvel prova a chiudere il cerchio. Dopo anni di adattamenti incerti, il film I Fantastici 4: Gli inizi si propone come punto di partenza reale: una nuova mitologia, un nuovo tono, un nuovo linguaggio. L’MCU si rifocalizza non su potenza e battaglie, ma su connessione, perdita e crescita.
Non è solo un altro film di supereroi. È un film su cosa significa fare famiglia mentre il cielo cade. E se, come sembra, l’ultima parola sarà “catastrofe”, sarà solo per prepararci alla prossima fase.
Filmografia
I Fantastici 4: Gli Inizi
Supereroi - USA 2025 - durata 114’
Titolo originale: The Fantastic Four: First Steps
Regia: Matt Shakman
Con Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Ebon Moss-Bachrach, Joseph Quinn, Julia Garner, Ralph Ineson
Al cinema: Uscita in Italia il 23/07/2025
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