Dimenticate il jump scare facile: il film The Dark Nightmare, al cinema dall’11 giugno con BiM Distribuzione, non è qui per farvi sobbalzare sulla poltrona. È qui per insinuarsi sotto pelle, per scavare nei recessi delle vostre paure più intime, per chiedervi senza mai gridare cosa significa davvero essere prigionieri nel proprio corpo, nei propri ruoli, nei propri sogni. E se quegli incubi non finissero al risveglio?
Con The Dark Nightmare, la regista norvegese Kjersti Helen Rasmussen firma un esordio che scuote il genere horror dall’interno, usando la mitologia scandinava del demone Mara come specchio simbolico di un disagio molto contemporaneo. La protagonista Mona, interpretata da Eili Harboe, è una giovane donna che ha (apparentemente) tutto: una relazione stabile con Robby (Herman Tømmeraas), un nuovo appartamento in centro a Oslo, e un futuro pieno di possibilità. Ma è proprio da quel “tutto” che nasce l’orrore.

Oltre il muro del sonno
Il film The Dark Nightmare si apre come un tipico horror domestico: una giovane coppia si trasferisce in una casa nuova, vecchia abbastanza da nascondere segreti, grande abbastanza da sembrare una trappola. Ma la tensione non arriva dall’esterno: si insinua lentamente, attraverso l’insonnia, le urla dei vicini, la stanchezza cronica. Poi iniziano gli incubi. Mona sogna Robby, ma non è lui. Ha occhi rossi, è violento, la sovrasta nel sonno. Il giorno dopo, Mona si sveglia con lividi reali.
È qui che entra in scena il Mara, demone nordico degli incubi, capace secondo la leggenda di premere sul petto dei dormienti fino a soffocarli. Una figura mitologica che Rasmussen rielabora in chiave simbolica: “Il Mara è una forza che viene da dentro, per colpirci nel momento della massima vulnerabilità”, afferma la regista. Non è solo un mostro. È un riflesso.
La trama si complica ulteriormente con l’introduzione della clinica del sonno Somnia, diretta da un ambiguo specialista (Dennis Storhøi), e con la scoperta che non è la prima volta che una donna in quel palazzo viene tormentata (o, peggio, muore) durante una gravidanza.
Una protagonista fuori dagli schemi
Mona è il cuore pulsante del film The Dark Nightmare. Eili Harboe offre qui la sua interpretazione più intensa: vulnerabile ma mai vittima, confusa ma determinata. È una donna che, mentre tutti intorno a lei proiettano aspettative (lavoro, maternità, stabilità) comincia a sfaldarsi, fisicamente e mentalmente.
Come dice Rasmussen: “Si dà per scontato che una giovane donna desideri tutto. Ma cosa succede quando il suo corpo dice il contrario?”. Mona vuole continuare la sua carriera da designer, ma la società (e Robby) sembrano già aver scelto per lei. Quando scopre di essere incinta, non lo rivela a nessuno. Il suo corpo diventa un campo di battaglia. E il demone che la visita di notte, che prende le sembianze del suo compagno, è solo la manifestazione più evidente di una realtà che cerca di soffocarla.

Horror femminista e claustrofobico
Il film The Dark Nightmare è un horror dichiaratamente femminista. Non nel senso sloganistico, ma come riflessione profonda sulla perdita di controllo che molte donne vivono sul proprio corpo e sulla propria narrazione. Il film richiama classici come Rosemary’s Baby, Babadook e Nightmare 5, ma li aggiorna con una consapevolezza moderna.
L’appartamento diventa una prigione emotiva e psicologica. I vicini (una coppia che litiga furiosamente accanto al pianto di un neonato) sono lo specchio di un futuro che Mona teme. E il sonno, anziché essere rifugio, si trasforma in un incubo persistente, “un luogo dove il sogno non è mai un sollievo, ma un altro strato di realtà da cui fuggire”.
Il sonno come tema centrale
Uno dei meriti maggiori del film The Dark Nightmare è quello di fondere scienza e mito in modo credibile. La paralisi del sonno, il sogno lucido, l’incapacità di distinguere tra veglia e incubo: Rasmussen non li usa come semplici espedienti narrativi, ma come chiavi per esplorare traumi interiori. Il dottor Aksel propone a Mona tecniche di controllo onirico, ma ogni tentativo sembra solo approfondire il baratro.
La regia insiste su inquadrature ravvicinate, su ambienti stretti e familiari che diventano via via più ostili. Il sound design (con il rumore degli insetti, i sospiri del sonno, le voci appena percettibili) gioca un ruolo fondamentale nell’accentuare il senso di claustrofobia.
The Dark Nightmare non è un film perfetto. Alcune soluzioni visive sono un po’ scolastiche, e la figura del demone, tenuta volutamente fuori campo per gran parte del tempo, avrebbe forse meritato un trattamento più evocativo. Ma ciò che Rasmussen perde in spettacolarità, lo guadagna in profondità.
Il vero mostro qui non è il Mara. È il gaslighting continuo, l’invisibilità della sofferenza femminile, la violenza sottile ma costante di chi pretende di sapere cosa sia meglio per te. E quando finalmente Mona reagisce, non è una scena catartica da applausi: è una liberazione sofferta, ambigua, quasi disturbante.
“Non tutti gli incubi finiscono al risveglio”, recita il claim del film. Ed è vero. Per molte donne, l’incubo è la realtà. Rasmussen prende questa verità scomoda e la incarna in una narrazione che inquieta più per ciò che suggerisce che per ciò che mostra.
The Dark Nightmare è un horror lento, stratificato, essenziale. Un’opera prima che non ha paura di essere cupa, politica e personale allo stesso tempo. Forse non vi spaventerà nel modo in cui pensate. Ma, se resterete fino all’ultima scena, è probabile che non vi lasci più.
Filmografia
The Dark Nightmare
Horror - Norvegia 2022 - durata 100’
Titolo originale: Marerittet
Regia: Kjersti Helen Rasmussen
Con Eili Harboe, Herman Tømmeraas, Dennis Storhøi, Siri Black Ndiaye, Peter Førde, Gine Therese Grønner
Al cinema: Uscita in Italia il 11/06/2025
Rosemary's Baby
Horror - USA 1968 - durata 136’
Titolo originale: Rosemary's Baby
Regia: Roman Polanski
Con John Cassavetes, Mia Farrow, Ruth Gordon, Elisha Cook
in streaming: su Paramount+ Apple TV Timvision Google Play Movies Rakuten TV
Babadook
Horror - Australia 2013 - durata 95’
Titolo originale: The Babadook
Regia: Jennifer Kent
Con Essie Davis, Noah Wiseman, Daniel Henshall, Hayley McElhinney, Barbara West, Benjamin Winspear
Al cinema: Uscita in Italia il 15/07/2015
in streaming: su Apple TV Google Play Movies Rakuten TV MIDNIGHT FACTORY Amazon Channel Amazon Video
Nightmare 5. Il mito
Horror - USA 1989 - durata 88’
Titolo originale: A Nightmare on Elm Street 5: The Dream Child
Regia: Stephen Hopkins
Con Robert Englund, Lisa Wilcox, Erika Anderson, Michael Ashton
in streaming: su Google Play Movies Rakuten TV Amazon Video Apple TV
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