Espandi menu
cerca
Parasite, del coreano Joon-ho Bong, vince la Palma d'oro.
di Redazione
post
creato il

L'autore

Redazione

Redazione

Iscritto dal 20 novembre 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 229
  • Post 500
  • Recensioni 1
  • Playlist 1098
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La giuria della 72a edizione del Festival di Cannes ha assegnato la Palma d'oro al film diretto dal regista coreano Joon-ho Bong. La storia della relazione tra due famiglie sudcoreane agli antipodi della scala sociale ha conquistato il team di giurati guidati dal regista messicano Alejandro González Iñárritu, che hanno dichiarato di aver scelto il vincitore all'unanimità.

 

Kang-ho Song, Hyae Jin Chang, Woo-sik Choi, So-dam Park

Parasite (2019): Kang-ho Song, Hyae Jin Chang, Woo-sik Choi, So-dam Park

 

Si tratta di una vittoria che i pronostici davano come altamente probabile: nonostante i media italiani inneggiassero a gran voce ad Almodovar, nessuno sembrava vedere l'elefante nella stanza rappresentato dal grandissimo consenso che la criica internazionale ha dato in questi giorni al film del regista sudocreano, affiancato in questo - va detto - da altri titoli (risultati poi comunque premiati).

Tra questi c'era senz'altro quello di Celine Sciamma, Portrait de la jeune fille en feu, che si è dovuta accontentare del premio per la miglior sceneggiatura

 

Noémie Merlant, Adèle Haenel

Portrait of a Lady on Fire (2019): Noémie Merlant, Adèle Haenel

 

Il Grand Prix della giuria, o - se volete - la miglior consolazione va invece (un po' a sorpresa) a The Atlantides, delle regista francese di origine senegalese Mati Diop, mentre la miglior regia è appannaggio dei fratelli Dardenne, premiati per il loro Young Ahmed, su un giovane ragazzino belga di origini marocchine che vive con estrema inquietudine il conflitto interiore tra gli insegnamenti radicali del suo imam e le sue pulsioni vitali.

Il premio della giuria registra invece un ex-aequo: viene infatti diviso tra l'opera prima di Ladj Ly, Les misérables, ambientato nelle banlieu, e Bacurau, film brasiliano sulla "scomparsa" di una piccola comunità.

Difficile non ravvisare nella scelta di premiare questi film francesi una volontà anche politica, tendenza alla quale le giurie dei festival non sono mai immuni.  

Quanto ad Almodovar si è dovuto accontentare di un premio "riflesso": quello ad Antonio Banderas, interprete del suo film e suo attore feticcio. Il premio per la miglior interprete femminile va invece a a Emily Beckham, protagonista nel distopico film Little Joe, della regista austriaca Jessica Hausner.

Insieme a Pedro, nella schiera dei delusi, possiamo senz'altro annoverare Tarantino (anche se il suo film potrebbe spiazzare alcuni dei suoi fan, ha comunque un punteggio altissimo su tuttì gli aggregatori di critica), mentre altri film di valore, come quello di Malick o quello di ellocchio, erano forse troppo "classici" per una giuria piuttosto giovane e sicuramente assetata di cinema fresco.

  

Per l'elenco completo dei premi rimandiamo alla lista presente sul nostro speciale, dove potete anche recuperare tutti i post legati all'evento e tutte le recensioni sin qui compilate dagli utenti presenti a Cannes.

Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati